Piano Trump: Kiev smentisce accordo al 90%

Piano Trump: Kiev smentisce accordo al 90%

Ministero della Difesa ucraino smentisce il New York Post: Nessun accordo al 90% sul piano Trump

Kiev smentisce categoricamente le affermazioni del New York Post riguardo a un presunto accordo quasi completo tra Ucraina e Russia, basato su un piano di pace proposto dall'ex presidente americano Donald Trump. Il Ministero della Difesa ucraino ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale respinge con forza le notizie diffuse dal quotidiano americano, definendole "infondate e prive di qualsiasi fondamento".

Secondo quanto riportato dal New York Post, l'Ucraina sarebbe vicina ad accettare circa il 90% del piano di pace proposto da Trump, che prevede, tra le altre cose, la cessione di territori in cambio della fine delle ostilità. Questa notizia ha suscitato immediate reazioni, generando preoccupazione e dibattito sia in Ucraina che a livello internazionale.

Il portavoce del Ministero della Difesa ucraino, in una conferenza stampa trasmessa in diretta streaming, ha sottolineato la ferma determinazione di Kiev a difendere la propria sovranità e integrità territoriale. Ha inoltre evidenziato l'importanza del supporto continuo da parte dei partner internazionali per contrastare l'aggressione russa. La posizione ufficiale del governo ucraino rimane quella di non accettare alcun accordo che comporti la cessione di territori sotto occupazione russa.

"Le notizie pubblicate dal New York Post sono totalmente false e mirano a diffondere disinformazione", ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che l'Ucraina non negozierà mai la propria sovranità e che qualsiasi accordo di pace dovrà essere basato sul rispetto del diritto internazionale e del principio dell'integrità territoriale.

La smentita ufficiale di Kiev getta ombre sulla credibilità delle informazioni diffuse dal New York Post e solleva interrogativi sulla fonte delle notizie e sulle motivazioni che hanno portato alla pubblicazione di tali affermazioni. L'incidente sottolinea ulteriormente la complessità della situazione geopolitica e l'importanza di verificare attentamente le fonti di informazione, soprattutto in un contesto di guerra in cui la disinformazione è un'arma potente.

La vicenda apre inoltre un dibattito sulla necessità di una comunicazione trasparente e responsabile da parte dei media, soprattutto in situazioni di conflitto, per evitare di alimentare false speranze o creare confusione tra l'opinione pubblica.

(19-04-2025 15:53)