Odessa: Un museo resiliente custodisce l'identità tra le ferite della guerra.
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L'arte resiste sotto le bombe: Kateryna Kulai e il Museo di Odessa che non si arrende
Odessa, Ucraina. Il profumo di storia e di pittura ad olio si mescola all'acre odore della polvere da sparo. Il Museo di Belle Arti di Odessa, un faro di cultura in una città martoriata, ha subito colpi, sette o otto, secondo la sua direttrice, Kateryna Kulai, dall'inizio dell'invasione russa nel febbraio 2022. Nonostante le ferite, le crepe sui muri e le finestre scheggiate, il museo rimane aperto, un atto di coraggio e di resistenza che va ben oltre la semplice conservazione del patrimonio artistico.
"Siamo stati colpiti, è vero," afferma con voce ferma Kateryna Kulai durante l'intervista esclusiva. "Ma siamo ancora qui. E rimanendo aperti, dimostriamo al mondo che la cultura ucraina non può essere distrutta. Che la nostra identità, la nostra storia, i nostri valori, sopravvivono alla furia delle bombe."
Il museo, fondato nel 1899, custodisce una collezione di opere d'arte che spaziano dal XVI al XX secolo, con capolavori di artisti ucraini, russi ed europei. La paura di perdere questo inestimabile patrimonio ha spinto la direzione a prendere misure drastiche. Molte opere sono state trasferite in luoghi sicuri, lontano dalla portata dei bombardamenti. Altre, troppo grandi o fragili per essere spostate, sono state protette con barriere fisiche e coperte ignifughe.
"La priorità è salvare le opere," spiega Kateryna Kulai. "Ma è anche fondamentale mantenere vivo il museo, farlo vivere per la comunità. Organizziamo mostre, conferenze, laboratori per bambini. Offriamo uno spazio di conforto e di normalità in un periodo di grande incertezza."
La resilienza del Museo di Belle Arti di Odessa è un simbolo potente della determinazione ucraina a preservare la propria cultura e identità di fronte all'aggressione. Un faro di speranza che continua a brillare nonostante l'oscurità della guerra. Per sostenere il Museo di Belle Arti di Odessa, è possibile visitare il sito del Ministero della Cultura e della Politica dell'Informazione dell'Ucraina (un link valido andrebbe qui).
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