Semilibertà negata ad Alberto Stasi: la Procura contesta un'intervista

Stasi chiede la semilibertà, ma la procura frena: l'intervista alle Iene fa discutere
Alberto Stasi, condannato per l'omicidio di Chiara Poggi, ha nuovamente chiesto la semilibertà. La richiesta, però, è stata respinta dalla procura generale, che punta il dito contro un'intervista rilasciata dal genetista alle Iene. Secondo l'accusa, l'intervista sarebbe stata concessa senza la necessaria autorizzazione, violando le condizioni della sua attuale detenzione. Una versione nettamente contrastata dall'avvocato di Stasi, che sostiene invece la piena regolarità della conversazione con la trasmissione televisiva.
La controversia sull'intervista non è un dettaglio marginale. La procura generale, infatti, sottolinea che questo episodio, insieme ad altre interviste rilasciate da Stasi, ha compromesso la possibilità per il genetista di effettuare approfondimenti sui profili genetici relativi al caso. Questi approfondimenti, considerati cruciali per una più completa ricostruzione dei fatti, sarebbero stati ostacolati dalla divulgazione pubblica di informazioni potenzialmente delicate.
"L'intervista alle Iene è un elemento che compromette la possibilità di una valutazione serena della richiesta di semilibertà", avrebbe dichiarato un rappresentante della procura generale, sottolineando la necessità di rispetto delle regole e delle procedure previste per i condannati. La gravità della situazione è accentuata dalla delicatezza del caso Poggi, che continua a generare un forte impatto emotivo e mediatico.
La difesa di Stasi, dal canto suo, si prepara a presentare ricorso contro la decisione della procura, ribadendo la convinzione che il suo assistito non abbia violato alcuna norma. L'avvocato sottolinea la necessità di una valutazione oggettiva della situazione, tenendo conto del percorso di riabilitazione intrapreso da Stasi e della sua buona condotta durante la detenzione. La battaglia legale, dunque, è tutt'altro che conclusa e si prospetta una lunga fase di ricorsi e contro ricorsi.
Il caso evidenzia ancora una volta la complessità del sistema giudiziario e le difficoltà che si incontrano nel bilanciare il diritto alla riabilitazione dei condannati con la necessità di garantire la sicurezza e il rispetto delle regole. La vicenda è destinata a rimanere sotto i riflettori, alimentando il dibattito pubblico su un caso che ha profondamente segnato la cronaca italiana.
Il futuro di Stasi, e la sua possibilità di accedere alla semilibertà, dipendono ora dall'esito di questa battaglia legale.
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