Gioventù in rivolta: No alla guerra, sì all'istruzione per tutti

Studenti in piazza contro i tagli all'istruzione: "No bombe, ma scuole per tutti!"
Roma, 20 Ottobre 2023 - Migliaia di studenti sono scesi in piazza oggi a Roma per protestare contro i tagli all'istruzione pubblica e l'aumento delle spese militari previsti dal governo Meloni. La manifestazione, caratterizzata da un'atmosfera tesa ma pacifica, ha visto la partecipazione di studenti provenienti da diverse università italiane. I manifestanti, con striscioni e bandiere, hanno espresso la loro forte opposizione alle politiche governative, denunciando una scelta che ritengono miope e ingiusta.
"È inaccettabile che si aumentino le spese militari mentre si tagliano i fondi alle università e alla ricerca!", ha gridato dal palco principale una rappresentante dell'Unione degli Studenti, mentre la folla rispondeva a gran voce. Il coro più forte, ripetuto ininterrottamente per ore, è stato: "No bombe, ma scuole per tutti!"
Le critiche si sono concentrate soprattutto sulla legge di bilancio presentata dal governo, che prevede un consistente aumento delle spese per la difesa, mentre contemporaneamente si registrano significative riduzioni di finanziamenti per l'istruzione superiore. I manifestanti hanno sottolineato il paradosso di un paese che investe sempre di più in armamenti, trascurando invece la formazione delle nuove generazioni e la ricerca scientifica, fondamentale per lo sviluppo del paese.
I rappresentanti degli studenti hanno evidenziato la difficoltà crescente nell'accesso all'istruzione superiore, a causa delle tasse universitarie sempre più alte e della diminuzione dei servizi offerti. "Non possiamo permettere che l'accesso all'istruzione diventi un privilegio per pochi", ha dichiarato un portavoce del movimento studentesco. "Chiediamo al governo di rivedere immediatamente le proprie scelte e di investire nella formazione, nel futuro del nostro paese."
La manifestazione si è conclusa con un corteo che ha attraversato il centro della capitale, con i manifestanti che hanno continuato a lanciare slogan contro il governo e a chiedere maggiori investimenti nell'istruzione pubblica. La protesta, ampiamente documentata sui social media, ha acceso un dibattito nazionale sul futuro dell'istruzione e sulle priorità del governo.
Le organizzazioni studentesche hanno annunciato che la mobilitazione continuerà nelle prossime settimane, con ulteriori iniziative di protesta per sollecitare il governo a riconsiderare le sue politiche.
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