**Trump intransigente sui dazi e difende Waltz nel "Chatgate": "Nessuna marcia indietro, è una persecuzione!"**
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Asia in Contromossa: Cina, Corea del Sud e Giappone Accelerano sul Libero Scambio
Pechino, Seul, Tokyo - In una mossa che molti analisti interpretano come una diretta risposta alle politiche commerciali protezionistiche dell'amministrazione statunitense, Cina, Corea del Sud e Giappone hanno annunciato oggi una decisa accelerazione nei negoziati per un accordo di libero scambio trilaterale. L'annuncio giunge in concomitanza con le recenti dichiarazioni del presidente statunitense, che ha ribadito durante un'intervista alla Nbc l'imminente entrata in vigore di nuove tariffe doganali, senza possibilità di proroghe.
Fonti governative dei tre paesi asiatici hanno confermato che i colloqui, in corso da diversi anni, verranno intensificati nelle prossime settimane, con l'obiettivo di raggiungere un accordo entro la fine dell'anno. "La cooperazione economica regionale è fondamentale per la stabilità e la prosperità dell'Asia", ha dichiarato un alto funzionario del Ministero del Commercio cinese.
L'iniziativa mira a creare un'area di libero scambio che comprenda le tre maggiori economie dell'Asia orientale, riducendo le barriere commerciali e promuovendo gli investimenti reciproci. Si prevede che l'accordo avrà un impatto significativo sul commercio globale, rafforzando la posizione dell'Asia come motore della crescita economica mondiale.
Parallelamente, continuano le polemiche negli Stati Uniti riguardo al cosiddetto "Chatgate". Interrogato sulla vicenda, il presidente ha liquidato le accuse come "una caccia alle streghe", confermando la fiducia nel suo collaboratore Waltz. La situazione politica interna statunitense aggiunge ulteriore incertezza allo scenario commerciale globale, incentivando i paesi asiatici a cercare alternative al protezionismo.
Analisti prevedono che la spinta al libero scambio tra Cina, Corea del Sud e Giappone potrebbe portare a una riorganizzazione delle catene di approvvigionamento globali, con un rafforzamento dei legami economici all'interno dell'Asia e una potenziale riduzione della dipendenza dal mercato statunitense.
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