L'appello di Zelensky a D'Alema per la pace: la rivelazione a Fini

La missione segreta di D'Alema: tra Brasile, Cina e la pace in Ucraina
Massimo D'Alema, ex Presidente del Consiglio, si è trovato coinvolto in una missione diplomatica non convenzionale, che lo ha portato a viaggiare tra Brasile e Cina. Secondo quanto rivelato a Gianfranco Fini, l'ex premier avrebbe agito come mediatore in un tentativo di avvicinare le posizioni tra Russia e Ucraina, su richiesta diretta del Presidente Zelensky."Una vera e propria missione 007," ha confidato una fonte vicina a D'Alema, che preferisce mantenere l'anonimato. La missione, caratterizzata da una discrezione assoluta, avrebbe visto l'ex premier impegnato in colloqui ad alto livello, sia in ambito governativo che privato, con l'obiettivo di sondare la possibilità di una soluzione negoziata al conflitto.
La scelta di Brasile e Cina non è casuale. Entrambi i Paesi, pur mantenendo una posizione di neutralità dichiarata nel conflitto ucraino, hanno un'influenza geopolitica rilevante e intrattengono relazioni significative sia con la Russia che con l'Occidente. D'Alema, forte della sua esperienza internazionale, avrebbe cercato di sfruttare queste connessioni per favorire un dialogo costruttivo.
I dettagli della missione rimangono ancora avvolti nel mistero. Non sono state rilasciate dichiarazioni ufficiali né da D'Alema né dalle istituzioni coinvolte. Tuttavia, la rivelazione fatta a Fini lascia intendere un impegno significativo da parte dell'ex premier nel tentativo di contribuire alla ricerca di una pace duratura in Ucraina.
"Zelensky mi ha contattato direttamente," avrebbe riferito D'Alema a Fini, "chiedendomi di esplorare tutte le possibili vie diplomatiche per aprire un canale di comunicazione con Mosca." L'esito dell'iniziativa rimane incerto, ma l'episodio evidenzia ancora una volta il ruolo, spesso sottovalutato, della diplomazia informale e dei canali extra-istituzionali nella risoluzione dei conflitti internazionali.
L'iniziativa di D'Alema, pur non avendo ancora prodotto risultati tangibili, dimostra la complessità e la delicatezza degli sforzi per la pace in Ucraina, e apre un dibattito sulla necessità di coinvolgere figure di spicco con esperienza internazionale nella mediazione diplomatica. L'intera vicenda merita ulteriori approfondimenti e attenta analisi da parte degli esperti di politica internazionale.
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