Centrali sotto attacco: Kiev e Mosca si accusano a vicenda

Centrali sotto attacco: Kiev e Mosca si accusano a vicenda

Dopo l'attacco al gasdotto di Sudzha: accuse reciproche e sospetti di "false flag"

Un nuovo capitolo di accuse reciproche si apre sulla scena del conflitto ucraino-russo. Dopo l'attacco al gasdotto di Sudzha, nella regione russa di Kursk, avvenuto nella mattinata di inserire data dell'evento, sia Mosca che Kiev si sono scambiate pesanti accuse, parlando di una possibile operazione sotto falsa bandiera finalizzata a sabotare i negoziati di pace, ipotesi per ora non confermata da fonti indipendenti.

Il governatore della regione di Kursk, Roman Starovoit, ha denunciato un attacco terroristico, attribuendolo alle forze ucraine. Secondo le dichiarazioni rilasciate da Starovoit tramite i canali ufficiali, l'infrastruttura energetica è stata colpita da proiettili, causando danni significativi. La notizia è stata rapidamente ripresa dai media russi, che hanno sottolineato la gravità dell'incidente e la minaccia per le forniture di gas.

Dal canto suo, il Ministero della Difesa ucraino ha respinto con forza le accuse, definendole una "propaganda russa". In una dichiarazione ufficiale, pubblicata sul sito web del Ministero, si legge che l'Ucraina non ha alcuna responsabilità nell'accaduto e che la Russia sta cercando di inscenare un pretesto per nuove aggressioni. L'Ucraina accusa Mosca di aver inscenato l'attacco per giustificare un'escalation del conflitto e per distogliere l'attenzione dai propri fallimenti sul campo di battaglia.

L'incidente di Sudzha alimenta le tensioni già alte tra i due Paesi, in un momento in cui le speranze di un rapido negoziato di pace sembrano scemare. L'episodio solleva interrogativi cruciali sul futuro delle trattative e sulle possibilità di una de-escalation del conflitto. La comunità internazionale osserva con apprensione gli sviluppi, sollecitando entrambi i governi a mantenere la calma e a favorire il dialogo. La verifica indipendente dei fatti è fondamentale per chiarire le responsabilità di questo nuovo, grave episodio. L'incertezza regna sovrana, lasciando spazio a una crescente preoccupazione per possibili ulteriori escalation.

L'incidente solleva anche interrogativi sulla sicurezza delle infrastrutture energetiche in una zona di conflitto. La vulnerabilità di queste strutture critiche pone una seria sfida per la stabilità regionale e globale, richiedendo una maggiore attenzione da parte della comunità internazionale per prevenire futuri attacchi.

(22-03-2025 01:00)