Tensioni UE nel PD: Schlein incassa, ma le Regionali restano un'incognita.

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Pd, la pace è un campo minato: Europa e Regionali mettono a dura prova la tregua
Dopo settimane di tensioni interne, il Partito Democratico sembra aver trovato una fragile unità, almeno in apparenza. L'elezione al Parlamento Europeo ha rappresentato una boccata d'ossigeno per Elly Schlein, che ha visto il partito superare le aspettative, consolidando la sua leadership. Ma questa "tregua armata" potrebbe non durare a lungo. Le divisioni ideologiche, soprattutto in tema di politica economica europea, rimangono profonde e pronte a riemergere.BRIl tema del Patto di Stabilità, ad esempio, continua a dividere correnti diverse all'interno del partito, con posizioni divergenti sull'approccio da tenere nei confronti delle regole europee. La linea "rigorista" di alcuni esponenti si scontra con la volontà di altri di una maggiore flessibilità e di un sostegno agli investimenti pubblici.BRMa il vero banco di prova per la ritrovata unità sarà la gestione delle prossime elezioni Regionali. La scelta dei candidati e la definizione delle strategie elettorali rischiano di riaprire vecchie ferite e di far saltare gli equilibri interni.BRAlcuni segnali di malumore sono già evidenti. La difficoltà nel trovare candidature unitarie in alcune regioni chiave, come la Calabria, testimonia la persistente difficoltà del partito nel superare le logiche correntizie.BRIl rischio è che la competizione per la leadership regionale diventi un pretesto per nuove lotte interne, mettendo a repentaglio la stabilità del partito e la leadership di Schlein. Sarà fondamentale la capacità di mediazione della segretaria per evitare una nuova crisi.BRLa posta in gioco è alta: il futuro del Pd e la sua capacità di proporsi come alternativa credibile al governo Meloni.
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