Caso della neonata nella busta, il presunto responsabile si difende: "Autorizzati a prendercene cura".

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Torino: "Avevamo una delega per la bimba", la difesa dell'uomo indagato
La vicenda della bimba trasportata dal Marocco a Torino in una busta della spesa continua a far discutere. L'uomo, che si trovava nell'alloggio alla periferia nord della città dove la piccola è stata ritrovata, rompe il silenzio.
"Non l'abbiamo rapita, avevamo una delega per occuparci di lei," afferma l'indagato attraverso il suo legale. La tesi difensiva si concentra sulla presunta autorizzazione rilasciata dalla madre naturale per l'affidamento temporaneo della bambina. Le autorità, però, stanno verificando la validità di tale documento e le circostanze in cui è stato redatto.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Torino, sono complesse e mirano a ricostruire l'intera vicenda, partendo dal viaggio in nave fino al ritrovamento della bimba nell'appartamento. Si cerca di capire se ci siano state irregolarità nell'espatrio dal Marocco e se siano stati commessi reati come la cessione di minore o il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
Il caso ha sollevato un'ondata di indignazione e preoccupazione. La bimba, che si trova ora in una struttura protetta, è seguita da personale specializzato. Si valuta la sua situazione familiare e si cerca di ricostruire il suo passato.
La comunità locale è profondamente scossa da quanto accaduto. Molti cittadini hanno espresso il desiderio di aiutare la bambina e si sono offerti di dare il loro contributo.
Maggiori dettagli emergeranno nei prossimi giorni, man mano che le indagini proseguiranno. La Procura mantiene il massimo riserbo per tutelare la privacy della minore.
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