Draghi lancia l'allarme: la rottura con Washington mette a rischio l'Europa

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Draghi al Senato: "I dazi USA sconvolgono l'ordine mondiale e minacciano la sicurezza europea"

Mario Draghi è tornato al Senato, questa volta non più come Presidente del Consiglio, ma per illustrare il suo ultimo rapporto sulla competitività dell'economia italiana ed europea. L'ex premier ha dipinto un quadro preoccupante, sottolineando come lo strappo unilaterale di Washington in materia di dazi e protezionismo stia profondamente alterando l'equilibrio globale.

Con parole chiare e decise, Draghi ha denunciato l'impatto negativo delle politiche commerciali aggressive degli Stati Uniti, affermando che queste rappresentano una seria minaccia per la sicurezza dell'Unione Europea. "Non si tratta solo di una questione economica", ha spiegato, "ma di una sfida strutturale alla stabilità internazionale. La proliferazione dei dazi e le barriere commerciali erette senza un'adeguata concertazione internazionale mettono a rischio la crescita economica e la coesione sociale, non solo in Europa, ma a livello globale."

Nel suo rapporto, Draghi ha analizzato nel dettaglio le conseguenze dei dazi statunitensi su diversi settori chiave dell'economia italiana ed europea, evidenziando le difficoltà incontrate dalle imprese e la necessità di una risposta coordinata da parte dell'UE. Ha inoltre sottolineato l'importanza di rafforzare la capacità strategica dell'Europa, promuovendo l'innovazione e la diversificazione dei mercati, per ridurre la dipendenza dalle economie estere e contrastare efficacemente le pratiche protezionistiche.

L'intervento di Draghi è stato accolto con grande attenzione da senatori di diversi schieramenti politici. La gravità della situazione descritta dall'ex premier ha evidenziato l'urgenza di trovare soluzioni concrete per affrontare la sfida posta dalle politiche commerciali degli Stati Uniti e per tutelare gli interessi dell'Europa nel contesto di un ordine mondiale sempre più complesso e incerto. La sua analisi dettagliata, supportata da dati economici, ha sollevato importanti interrogativi sulla necessità di una maggiore integrazione economica europea e sulla capacità dell'UE di rispondere efficacemente alle pressioni provenienti dall'esterno.

L'ex premier ha concluso il suo intervento lanciando un appello all'unità e alla collaborazione tra gli Stati membri dell'Unione Europea, sottolineando la necessità di una strategia comune per difendere gli interessi europei e promuovere un commercio internazionale libero, equo e basato su regole condivise. Il suo intervento è stato un monito importante, un grido d'allarme che sottolinea la necessità di un'azione decisa e coordinata da parte dell'Europa per contrastare il crescente protezionismo e garantire la sicurezza e la prosperità dei suoi cittadini. L'eco delle sue parole risuona ancora nei corridoi del Senato, a testimonianza della profonda preoccupazione che aleggia sulla scena politica internazionale.

(19-03-2025 01:00)