Summit di Gedda per l'Ucraina: partecipanti, assenti e prospettive di pace
Dalla Neutralità al Potere: L'Arabia Saudita e la Corsa alla Pace in Ucraina
L'Arabia Saudita, un tempo considerata un attore neutrale nella crisi ucraina, si sta affermando come un protagonista chiave negli sforzi diplomatici per la pace. La scelta di Jedda come sede di importanti colloqui, svoltisi ad agosto 2023, non è casuale e rivela un'ambizione crescente del regno nel settore petrolifero e nella geopolitica globale.
La neutralità strategica dell'Arabia Saudita, lungamente sostenuta, sembra ormai un ricordo del passato. L'influenza crescente del regno nel mercato energetico mondiale, in particolare dopo la guerra in Ucraina, ha trasformato il suo ruolo sulla scena internazionale. La capacità di mediare tra diversi attori, inclusi paesi occidentali e Russia, conferma la nuova posizione egemonica di Riad.
Ma quali sono le ragioni di questa scelta? Secondo Alessandro Tirinnanzi, esperto di geopolitica, l'Arabia Saudita mira ad affermare una leadership regionale ed eventualmente globale nella gestione delle crisi internazionali. La sua posizione geografica strategica, le sue risorse economiche e la sua crescente influenza nel mondo arabo le forniscono gli strumenti per perseguire tale obiettivo. La capacità di ospitare una così vasta gamma di partecipanti, tra cui rappresentanti di paesi africani, asiatici ed europei, dimostra la capacità di mediazione di Riad e la sua aspirazione a un ruolo più attivo nella definizione dell'ordine mondiale.
Chi c'era e chi mancava? La presenza di un gran numero di paesi, seppur con l'assenza di alcuni attori chiave come la Russia, sottolinea la complessità del conflitto ucraino e la difficoltà di trovare una soluzione pacifica condivisa. Tirinnanzi sottolinea che l'assenza di Mosca non rende l'incontro meno significativo, poiché apre comunque un importante canale di dialogo con un vasto numero di attori internazionali, molti dei quali non sono stati coinvolti nelle precedenti iniziative di pace.
Le speranze per la pace restano comunque fragili. L'incontro di Jedda rappresenta un passo avanti importante, ma la strada verso una soluzione duratura rimane ancora lunga e tortuosa. La posizione dell'Arabia Saudita e la sua capacità di influenzare gli attori coinvolti saranno fondamentali nel determinare il successo o il fallimento degli sforzi diplomatici. La sfida più grande è quella di trovare un equilibrio tra gli interessi contrapposti e creare un percorso di pace sostenibile. L'impegno continuo della comunità internazionale, e il ruolo chiave che l'Arabia Saudita sembra decisa ad assumere, saranno cruciali per il futuro dell'Ucraina.
L'analisi di Tirinnanzi evidenzia l'importanza di osservare questa nuova realtà geopolitica. Non si tratta solo di un incontro di pace, ma di una dimostrazione tangibile dell'ascesa dell'Arabia Saudita nel panorama internazionale, con conseguente cambiamento delle dinamiche di potere nel settore energetico e nella gestione delle crisi globali.
(