Stop al riarmo europeo: il Mef frena sui costi.

Governo frena sul piano riarmo europeo: "I missili non si comprano al supermercato"

Roma - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) ha espresso forti perplessità sul piano di investimenti da 800 miliardi di euro per il riarmo europeo proposto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. La dichiarazione, forte e netta, arriva direttamente dal MEF, che ha sottolineato l'impossibilità di reperire le risorse necessarie in tempi brevi e con la necessaria efficienza. La frase "I missili non si comprano al supermercato", pronunciata da fonti interne al ministero, sintetizza efficacemente la posizione del governo italiano.

Il piano, ambizioso e strategico per rafforzare la capacità difensiva dell'Unione Europea, si scontra con la realtà dei conti pubblici italiani. Il MEF ha evidenziato la necessità di una valutazione più accurata e approfondita dell'impatto finanziario, sottolineando le difficoltà nel reperire risorse aggiuntive senza compromettere gli altri obiettivi di spesa, già fortemente vincolati dal Patto di Stabilità e Crescita e dalle necessità interne.

Non si tratta solo di una questione di cifre, ma anche di tempistiche. L'acquisizione di armamenti avanzati richiede processi complessi, lunghi e burocratizzati, che non possono essere accelerati senza il rischio di sprechi e inefficienze. La critica del MEF si concentra proprio su questo aspetto, denunciando la possibile fretta nel processo decisionale, che potrebbe portare a scelte poco ponderate e dannose per le finanze pubbliche.

L'Italia, pur riconoscendo l'importanza di una maggiore cooperazione europea in materia di difesa, ritiene fondamentale un approccio più graduale e pragmatico, basato su una rigorosa analisi costi-benefici. La posizione del governo italiano, quindi, non è un rifiuto netto del piano, ma una richiesta di maggiore chiarezza e realismo nelle strategie di attuazione.

La situazione evidenzia le difficoltà nell'integrazione europea in un settore strategico come quello della difesa, dove le esigenze nazionali spesso prevalgono sulle ambizioni comuni. Il dibattito sul piano von der Leyen continuerà nei prossimi mesi, con l'Italia che si presenterà al tavolo delle trattative con una posizione chiara e ben definita, privilegiando un approccio prudente e attento alla sostenibilità finanziaria del progetto.

Resta da capire come si evolverà la situazione e se sarà possibile trovare un compromesso tra le ambizioni europee e le necessità del bilancio italiano. L'attenzione mediatica resta alta, con esperti e analisti che si interrogano sulle implicazioni di questa posizione italiana a livello europeo. Sito ufficiale del Governo Italiano

(06-03-2025 04:48)