Nuove ondate di critiche per Liliana Segre dopo le dispute sull'appello contro la pulizia etnica a Gaza.
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Liliana Segre, ondata di odio social: il figlio pronto a nuove querele
Ancora una volta, la senatrice a vita Liliana Segre è finita nel mirino di una violenta campagna d'odio sui social media. L'escalation di insulti e commenti denigratori è scattata a seguito delle polemiche suscitate da un appello riguardante la situazione a Gaza, nel quale si esprimeva preoccupazione per possibili derive di pulizia etnica.
La virulenza degli attacchi, amplificati da post che hanno rapidamente fatto il giro del web, ha spinto il figlio, Luciano Belli Paci, ad attivare il proprio legale. L'obiettivo è valutare la possibilità di nuove querele nei confronti degli "hater" che si sono distinti per la gravità e l'aggressività dei loro messaggi.
Fonti vicine alla famiglia Segre confermano la profonda amarezza per questa ennesima ondata di odio. Nonostante la senatrice sia abituata, purtroppo, a simili attacchi, la loro intensità e la loro natura particolarmente aggressiva hanno destato viva preoccupazione.
Questo episodio riaccende il dibattito sulla necessità di rafforzare le misure di contrasto all'odio online e di promuovere una cultura del rispetto e della tolleranza, soprattutto nei confronti di figure come Liliana Segre, testimone della Shoah e simbolo della memoria.
Resta alta l'attenzione sul caso, con l'auspicio che le autorità competenti intervengano per individuare e punire i responsabili di questi inaccettabili atti di cyberbullismo e incitamento all'odio.
Maggiori dettagli sulla posizione del figlio Luciano Belli Paci saranno resi noti nei prossimi giorni, una volta completata la valutazione legale della situazione. Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere, con numerosi esponenti che hanno espresso solidarietà alla senatrice Segre e condanna verso gli autori degli attacchi.
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