Adriano Olivetti: un visionario italiano ci lasciava il 27 febbraio 1960.

```html

Sessantaquattro anni fa, l'Italia perdeva un visionario: il ricordo di Adriano Olivetti

Il 27 febbraio 1960, la notizia della scomparsa di Adriano Olivetti scosse profondamente l'Italia. Un fulmine a ciel sereno che interrompeva bruscamente la vita di un uomo proiettato verso il futuro, un futuro che immaginava tecnologicamente avanzato ma soprattutto solidale, partecipativo e giusto.

Olivetti non fu solo un industriale di successo, ma un vero e proprio riformatore sociale. La sua visione del lavoro, incentrata sul benessere dei dipendenti e sulla comunità, rappresentava un modello alternativo al capitalismo tradizionale.

La sua azienda, la Olivetti, non era semplicemente una fabbrica di macchine da scrivere, ma un laboratorio di idee, un luogo dove la tecnologia si sposava con la cultura, l'arte e l'impegno sociale.
Basti pensare all'architettura all'avanguardia degli stabilimenti di Ivrea e all'attenzione rivolta alla formazione dei lavoratori.

Oggi, a sessantaquattro anni dalla sua morte, il pensiero di Olivetti risuona ancora attuale. In un'epoca dominata dalla digitalizzazione e dall'intelligenza artificiale, la sua umanizzazione della tecnologia resta una lezione preziosa.
La sua eredità continua a ispirare imprenditori, politici e intellettuali che credono in un futuro più equo e sostenibile.

Per approfondire la vita e le opere di Adriano Olivetti, si consiglia la visione del documentario "Adriano Olivetti. L'arte e la fabbrica" disponibile su RaiPlay.

```

(26-02-2025 14:44)