Nessuna illuminazione arancione a Palazzo Marino: delusione della comunità ebraica

Palazzo Marino, buio sull'arancione: la delusione della comunità ebraica

La Giornata della Memoria si conclude a Milano senza l'illuminazione arancione di Palazzo Marino, gesto atteso e poi mancato. La comunità ebraica esprime profonda delusione.

Un silenzio assordante, un'assenza di luce che risuona come un'eco di indifferenza. Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, non si è illuminato di arancione nella Giornata della Memoria, un gesto simbolico divenuto ormai consuetudine in molte città del mondo per ricordare le vittime della Shoah. La scelta, o meglio, la mancata scelta, ha suscitato profonda amarezza e delusione nella comunità ebraica milanese.

"L'abbiamo presa malissimo" – dichiara rappresentante della Comunità Ebraica di Milano – "Ci aspettavamo questo segno di ricordo, di vicinanza, un gesto semplice ma potente. La sua assenza lascia un vuoto, un senso di disagio che va oltre la semplice illuminazione. È un messaggio negativo, un segnale che non ci aspettavamo da un'istituzione come il Comune di Milano".

Non sono state fornite spiegazioni ufficiali dall'amministrazione comunale in merito alla mancata illuminazione. Il silenzio istituzionale amplifica il senso di disappunto espresso dalla comunità ebraica. Si attende una presa di posizione chiara da parte del Comune, che possa chiarire le ragioni di questa grave mancanza e rassicurare la comunità sulla sua vicinanza e sul suo impegno nella lotta contro l'antisemitismo.

La Giornata della Memoria è un momento cruciale per ricordare le atrocità del passato e per impegnarsi a costruire un futuro di pace e di rispetto. L'illuminazione di Palazzo Marino, seppur un piccolo gesto, rappresentava un simbolo importante di questa impegno collettivo. La sua assenza, dunque, pesa più di quanto si possa immaginare.

La comunità ebraica ora attende con ansia una risposta, non solo una spiegazione, ma un concreto segno di riparazione per questa mancanza gravemente percepita come un'offesa alla memoria delle vittime e alla sensibilità di un'intera comunità.

L'accaduto solleva interrogativi sulla sensibilità istituzionale e sull'importanza di mantenere vivo il ricordo della Shoah attraverso gesti concreti di commemorazione.

(24-02-2025 06:45)