Mosca esulta: Trump allineato sulla Crimea.

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Zelensky nel mirino: Dichiarazioni "dannose" per la pace? Mosca applaude Trump
WASHINGTON/MOSCA - La crisi ucraina si infittisce ulteriormente dopo le recenti esternazioni di un ex Presidente degli Stati Uniti, che ha accusato il Presidente ucraino Zelensky di "danneggiare" i negoziati volti a porre fine al conflitto in corso. Le dichiarazioni, rilasciate durante un comizio elettorale, hanno acceso un acceso dibattito internazionale, con reazioni contrastanti da parte di analisti politici e leader mondiali.
Secondo l'ex inquilino della Casa Bianca, le posizioni espresse pubblicamente da Zelensky rendono più difficile raggiungere un accordo di pace con la Russia. In particolare, sarebbero state criticate le rivendicazioni territoriali ucraine, inclusa la Crimea, considerate un ostacolo insormontabile da parte russa.
Immediata la reazione da Mosca. Un alto funzionario del Cremlino, ha dichiarato che "la posizione espressa dall'ex Presidente Trump sulla Crimea rispecchia la nostra". Questa convergenza di vedute ha alimentato speculazioni su possibili futuri scenari diplomatici, soprattutto in vista delle prossime elezioni presidenziali negli Stati Uniti.
Le parole dell'ex Presidente americano, pur non avendo valore ufficiale, pesano come un macigno nel già precario equilibrio geopolitico. Resta da vedere se queste dichiarazioni influenzeranno concretamente l'andamento dei negoziati e la strategia futura dell'amministrazione Biden. L'Ucraina, per il momento, non ha rilasciato commenti ufficiali, preferendo trincerarsi dietro un cauto silenzio.
Aggiornamenti a seguire.
Articolo di [Nome del giornalista]
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