Liberazione: polemiche per i Comuni che contestano le celebrazioni del 25 aprile

25 Aprile: Polemiche e celebrazioni a confronto
La celebrazione dell'80esimo anniversario della Liberazione d'Italia è stata segnata da una contrapposizione netta tra le istituzioni e alcuni comuni che hanno limitato le manifestazioni commemorative. Il Presidente del Senato, durante la commemorazione ufficiale a Roma, ha dichiarato: "È tempo sufficiente perché si guardi con maggiore condivisione a uno dei momenti fondanti dell'Italia". Un appello alla riflessione e all'unità nazionale, che però stenta a trovare terreno fertile in alcuni contesti locali.
A Genazzano, in provincia di Roma, e in due comuni della Valcamonica, si è registrata l'assenza di cortei celebrativi. A Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo, la situazione è stata ancora più controversa: il divieto di cantare "Bella Ciao", simbolo indiscusso della Resistenza, ha scatenato un'ondata di critiche e polemiche.
La scelta di questi comuni di limitare o vietare le manifestazioni, è stata duramente contestata da diverse forze politiche e associazioni, che vedono in tali decisioni un'offesa alla memoria dei partigiani e un tentativo di ridimensionare il valore storico della Liberazione. L'episodio di Romano di Lombardia, in particolare, ha acceso il dibattito sulla libertà di espressione e il diritto alla memoria collettiva.
Il Presidente del Senato, nel suo discorso, ha sottolineato l'importanza di ricordare e celebrare la Resistenza non solo come un evento del passato, ma anche come un monito per il futuro, un insegnamento di valori come la libertà, la democrazia e la lotta contro ogni forma di oppressione. Un messaggio che, alla luce delle polemiche sorte in alcuni comuni, sembra purtroppo non essere ancora pienamente recepito da tutti.
La contrapposizione tra le istituzioni nazionali e alcuni comuni evidenzia una frattura ancora aperta nella memoria collettiva del nostro paese. La speranza è che, in futuro, si possa arrivare ad una celebrazione unitaria e condivisa di un momento così fondamentale per la storia d'Italia, rispettando la diversità di opinioni, ma senza dimenticare il sacrificio di chi ha lottato per la libertà.
La vicenda solleva interrogativi importanti sulla necessità di un'educazione civica più incisiva e sulla diffusione di una conoscenza storica approfondita, capace di contrastare le distorsioni e le strumentalizzazioni del passato. Solo così si potrà costruire un futuro basato sulla condivisione dei valori antifascisti e sulla difesa delle conquiste democratiche.
L'80esimo anniversario della Liberazione dovrebbe essere un'occasione per riflettere sul significato profondo della Resistenza e per rinsaldare l'unità nazionale intorno ai valori della libertà e della democrazia. Speriamo che le polemiche di quest'anno siano un punto di svolta, e che in futuro si possa celebrare questa ricorrenza con maggiore unità e consapevolezza.
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