Ecco un titolo alternativo: **Papa Francesco ai carcerati: "Davanti a voi, mi interrogo sul destino"**

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Papa Francesco compie un gesto storico: apre la Porta Santa in un carcere
Un evento senza precedenti ha segnato la cronaca vaticana quest'anno: per la prima volta, dopo San Pietro, un Pontefice ha varcato la soglia di un carcere per aprire la Porta Santa. Un segnale forte, un simbolo di speranza e misericordia rivolto a chi vive dietro le sbarre. BRL'apertura, avvenuta in forma privata e riservata, ha visto Papa Francesco incontrare i detenuti, ascoltare le loro storie e condividere un momento di preghiera intensa. BR“Ogni volta che entro in questi posti mi domando perché loro e non io” – sono state le parole toccanti del Santo Padre, che testimoniano la sua profonda empatia e vicinanza verso chi è privato della libertà. BRIl gesto assume un significato ancora più profondo in questo Anno Giubilare, un tempo dedicato alla riflessione, al perdono e alla rinnovata speranza. BRLa scelta del Pontefice di iniziare questo percorso di grazia proprio tra le mura di un carcere sottolinea l'importanza di non dimenticare gli emarginati e di offrire loro una possibilità di redenzione e reinserimento nella società. BRSi tratta di un invito a guardare oltre la colpa e a concentrarsi sulla persona, sul suo potenziale di cambiamento e sulla sua dignità inviolabile. BRQuesto evento storico non è solo un atto simbolico, ma un vero e proprio appello alla coscienza collettiva: un invito a costruire una società più giusta e inclusiva, dove nessuno sia lasciato indietro. Vatican News riporta costantemente le iniziative del Pontefice a favore dei più deboli. BRLa speranza è che questo gesto possa ispirare altre azioni concrete a favore dei detenuti e contribuire a umanizzare il sistema penitenziario.
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