Lontane terre, fede vicina

Una folla internazionale per l'ultimo saluto a Bergoglio: fede e semplicità
Roma, - Una marea umana, un fiume di volti provenienti da ogni angolo del globo, ha invaso Roma in questi giorni per rendere l'ultimo saluto a Papa Francesco. Argentini, messicani, polacchi, asiatici: un mosaico di nazionalità e culture unite da un sentimento comune, la profonda stima e affetto per il Pontefice emerito. Non sono mancati i Filippini e tanti altri fedeli provenienti dal Sud America, giunti da luoghi lontani, per un commosso addio.
Volti stanchi ma sereni, impreziositi da bandiere e striscioni, testimonianza di un pellegrinaggio spesso lungo e faticoso. Molti hanno scelto soluzioni economiche, optando per voli low cost e pernottamenti in hotel a due stelle. "Niente lussi, niente pizza o gelato", racconta Maria, arrivata dal Messico, "solo l'essenziale: giusto esserci, per dare l'ultimo saluto a un uomo che ha cambiato la vita di milioni di persone".
La semplicità è stata la parola d'ordine di questa immensa partecipazione popolare. Si respirava un'atmosfera carica di emozione e di profonda spiritualità. Le lunghe code per accedere alla Basilica di San Pietro non hanno scoraggiato nessuno; la pazienza e la compostezza hanno prevalso, a dimostrazione di una fede sincera e commovente.
Le storie dei pellegrini sono tante e diverse: ognuno porta con sé un ricordo personale di Papa Francesco, un aneddoto, una parola di conforto ricevuta, un gesto di carità. E' la testimonianza tangibile dell'impatto che il Pontefice ha avuto nel mondo, un'eredità di compassione e di impegno sociale che continuerà a ispirare milioni di persone.
Tra i presenti, molti giovani, a conferma che l'insegnamento di Bergoglio ha saputo raggiungere anche le nuove generazioni, lasciando un segno indelebile nel cuore di ognuno. Un addio commosso, ma anche un inizio, un'eredità di fede e speranza che continua a vivere.
Questo evento ha dimostrato ancora una volta la capacità universale della fede di unire persone provenienti da ogni parte del mondo, superando barriere geografiche e culturali. Una grande testimonianza di fede e devozione, che ha reso Roma, per alcuni giorni, il cuore del mondo.
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