Funerali di Papa Francesco: la ministra russa al posto di Putin. Immunità a Roma?

Ljubimova rappresenterà la Russia ai funerali di Papa Francesco: la scelta di Mosca dopo il mancato arrivo di Putin
La Ministra della Cultura russa Olga Ljubimova rappresenterà la Federazione Russa ai funerali di Papa Francesco. La notizia, giunta nelle ultime ore, fa seguito alle speculazioni sulla possibile presenza del Presidente Vladimir Putin a Roma. Una presenza che, alla luce delle circostanze, appariva quantomeno complessa, viste le accuse di crimini di guerra e il conseguente mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale dell'Aia.
Il governo italiano, infatti, non ha attuato il mandato di cattura. Una decisione che ha alimentato un acceso dibattito politico e mediatico, dividendo l'opinione pubblica tra chi sottolinea l'importanza del rispetto del diritto internazionale e chi evidenzia le delicatezza delle relazioni diplomatiche con la Russia. La scelta di inviare la Ljubimova, figura di spicco del governo russo ma non soggetta al mandato di cattura, rappresenta una soluzione di compromesso che consente a Mosca di partecipare alle esequie senza creare ulteriori tensioni.
La presenza della Ministra della Cultura ai funerali del Pontefice è un evento carico di significati. Rappresenta un tentativo di bilanciare la necessità di presenziare a un evento di tale portata con le difficoltà derivanti dalla situazione geopolitica attuale. La decisione di non inviare Putin, seppur prevedibile, mette in evidenza la complessità dei rapporti tra Russia e Occidente, e il delicato equilibrio tra politica interna ed esterna che caratterizza la gestione del Cremlino in questo momento storico.
La scelta di Ljubimova sottolinea una strategia di partecipazione "soft", puntando sulla rappresentanza culturale piuttosto che su quella di vertice politico. Questo approccio potrebbe indicare un tentativo di Mosca di mantenere un canale aperto di dialogo, pur nel contesto della guerra in Ucraina e delle tensioni internazionali. Resta da vedere come sarà percepita questa scelta a livello internazionale, e se riuscirà a mitigare le critiche rivolte alla Russia per la sua aggressione all'Ucraina.
L'assenza di Putin a Roma, nonostante la mancata attivazione del mandato di cattura, lascia spazio ad ulteriori interpretazioni. Si tratta di una valutazione strettamente politica, o ci sono altre ragioni che hanno spinto il Cremlino a preferire una rappresentanza di livello inferiore? Le prossime ore e i giorni a venire saranno cruciali per comprendere appieno le implicazioni di questa scelta.
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