Francesco immobile, il paradosso del Pontefice in cammino.

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Bergoglio Fermo: L'Ossidoro di un Pontificato Dinamico
Non lo si era mai visto così: immobile, silente, una figura quasi statuaria. Papa Francesco, l'uomo del dialogo, dei gesti inattesi, delle riforme coraggiose, giace ora in una quiete che stride con la sua vivacità abituale.
BRGuardare la sua salma, la sua "salma fatta pietra" come molti l'hanno definita, riporta inevitabilmente alla mente l'energia che lo contraddistingueva: la sua capacità di torsione, di affrontare le sfide con una visione non convenzionale, il suo equilibrio precario, costantemente alla ricerca di un nuovo baricentro.
BRQuel corpo, ora immobile, era un'esplosione di dinamismo. Un corpo che ha abbracciato i poveri, che ha lavato i piedi ai detenuti, che ha percorso il mondo portando un messaggio di speranza e misericordia. Un corpo che, nonostante i problemi di salute degli ultimi tempi, non ha mai smesso di mettersi in gioco.
BRÈ difficile conciliare l'immagine di questo Francesco, l'uomo dell'azione, con la compostezza solenne di questi giorni. È un ossimoro potente, un contrasto che sottolinea, se possibile, la grandezza di un pontificato che ha segnato un'epoca.
BRRestano le sue parole, i suoi insegnamenti, il suo esempio. Resta un'eredità di apertura e inclusione che continuerà a ispirare le generazioni future. E, forse, proprio in questa immobilità forzata, si rivela l'essenza più profonda del suo messaggio: la necessità di fermarsi, di riflettere, di ritrovare il senso del cammino.
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