Hollywood silente: gli ex-alleati di Trump spariti?

Il mistero degli "ambasciatori" di Trump: Stallone, Voight e Gibson scomparsi a Hollywood?
Un'iniziativa clamorosa, annunciata con enfasi, poi il silenzio. Il Los Angeles Times ha sollevato un velo di mistero su una presunta nomina effettuata dal presidente americano, che avrebbe affidato a tre grandi nomi di Hollywood il compito di rendere "great again" la mecca del cinema. Sylvester Stallone, Jon Voight e Mel Gibson, secondo indiscrezioni, sarebbero stati scelti come "ambasciatori" di questa particolare missione.
Ma a distanza di settimane dall'annuncio, il silenzio è assordante. Il Los Angeles Times ha tentato di contattare i tre attori, senza però ricevere alcuna risposta. Nessuna dichiarazione, nessuna apparizione pubblica, nessun cenno alla presunta nomina. Una situazione che alimenta dubbi e interrogativi.
La scelta di questi tre attori, noti per le loro posizioni politiche spesso vicine all'amministrazione Trump, aveva fatto parlare molto. L'idea era quella di rilanciare l'industria cinematografica americana, attraendo investimenti e riaccendendo l'appeal di Hollywood a livello globale. Ma a quanto pare, il progetto sembra essersi arenato in partenza.
Il Los Angeles Times, nel suo articolo, evidenzia la totale mancanza di comunicati stampa, eventi o iniziative che possano confermare il coinvolgimento dei tre attori nel progetto. Nessuna traccia di attività pubblica che possa essere ricollegata a questa fantomatica missione di rilancio.
L'assenza di risposta da parte di Stallone, Voight e Gibson lascia aperta una serie di interpretazioni. Si tratta di un'iniziativa mai realmente partita? Oppure i tre attori hanno deciso di mantenere il massimo riserbo, preferendo non commentare la notizia? Le domande restano senza risposta, alimentando le speculazioni. L'enigma degli "ambasciatori" di Trump a Hollywood continua ad alimentare il dibattito.
L'articolo del Los Angeles Times https://www.latimes.com/ (si consiglia di cercare l'articolo specifico sul loro sito) offre spunti di riflessione importanti sul rapporto tra politica e industria cinematografica, e sulle difficoltà di tradurre in azioni concrete iniziative di ampio respiro.
Rimane il mistero. Il destino degli "ambasciatori" silenziosi di Hollywood rimane incerto. La vicenda, per ora, non ha trovato un epilogo, lasciando spazio a un alone di mistero che alimenta la curiosità e suscita perplessità.
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