Miliardari in fuga dai dazi: da Zuckerberg a Dimon

Miliardari in fuga dai dazi: da Zuckerberg a Dimon

Miliardari americani: vendite massicce di azioni prima dei dazi di Trump? L'inchiesta Bloomberg

Un'inchiesta di Bloomberg ha sollevato interrogativi sui movimenti finanziari di alcuni tra i più importanti miliardari americani nel periodo antecedente all'annuncio delle tariffe imposte dall'amministrazione Trump. L'analisi dei portafogli, pubblicata dalla prestigiosa agenzia di stampa, evidenzia vendite massicce di azioni di società potenzialmente esposte all'impatto negativo dei dazi, poco prima che la Casa Bianca ufficializzasse le nuove misure protezionistiche. Il crollo borsistico successivo, in alcuni casi fino al 30%, alimenta le speculazioni su possibili "insider trading".

Tra i nomi coinvolti nell'inchiesta Bloomberg figurano personaggi di spicco del mondo finanziario e tecnologico come Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, e Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase. Le vendite, secondo l'analisi, sarebbero avvenute in un arco temporale sospetto, precedendo di pochi giorni o settimane l'annuncio delle nuove tariffe. Non si tratta di accuse formali, ma l'inchiesta solleva importanti quesiti sull'accesso a informazioni privilegiate e sulla possibilità di un vantaggio illegittimo ricavato da queste vendite anticipate.

Bloomberg ha ricostruito minuziosamente le transazioni, incrociando dati pubblici con informazioni riservate ottenute da fonti anonime. L'agenzia evidenzia la coincidenza temporale tra le cessioni di azioni e l'annuncio dei dazi, sottolineando l'entità delle perdite subite dagli investitori che non hanno proceduto con altrettante vendite preventive. L'impatto sui mercati è stato significativo, con forti ripercussioni su settori chiave dell'economia americana.

La SEC, la Securities and Exchange Commission, è stata informata dei risultati dell'indagine. L'agenzia federale americana preposta alla regolamentazione dei mercati finanziari dovrà ora valutare la fondatezza delle segnalazioni e decidere se avviare un'indagine formale. L'inchiesta Bloomberg accende un faro su un tema delicato e complesso, quello dell'accesso a informazioni privilegiate, e delle sue implicazioni sul mercato azionario americano. Il dibattito è aperto e le conseguenze di questa inchiesta potrebbero avere ripercussioni significative sul mondo della finanza.

L'inchiesta solleva interrogativi cruciali sull'integrità dei mercati e sulla necessità di una maggiore trasparenza nelle transazioni finanziarie ad alto livello. Il seguito di questa storia, e l'eventuale intervento della SEC, saranno certamente seguiti con attenzione da investitori e opinione pubblica.

(20-04-2025 19:03)