Pasqua a Mosca: nessuna proroga della tregua

Tregua di Pasqua in Ucraina: Mosca non proroga il cessate il fuoco
Mosca ha confermato che la tregua unilaterale di 36 ore dichiarata per la Pasqua ortodossa non sarà prorogata. Il cessate il fuoco, entrato in vigore alle 18:00 di ieri, ora di Mosca, è terminato a mezzanotte. La decisione del Cremlino arriva nonostante gli appelli internazionali per un prolungamento, e nonostante le dichiarazioni iniziali di alcune fonti russe che sembravano suggerire una possibile estensione. Questa mancanza di proroga getta un'ombra pesante sulle speranze di una soluzione pacifica al conflitto in Ucraina.
Il Ministero della Difesa russo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sulle ragioni della mancata proroga, limitandosi a confermare la scadenza del periodo di silenzio delle armi. La decisione è stata accolta con sconcerto e delusione da parte di molti osservatori internazionali, che vedevano nella tregua un primo, seppur piccolo, passo verso un negoziato di pace. L'Ucraina, invece, aveva già espresso forti dubbi sulla sincerità dell'iniziativa russa, accusando Mosca di averla utilizzata per riorganizzare le proprie truppe e lanciare nuovi attacchi.
Secondo diversi report provenienti da fonti sul campo, gli scontri sono ripresi intensamente lungo la linea del fronte immediatamente dopo la scadenza della tregua. Si registrano intensi bombardamenti, soprattutto nelle regioni di Donetsk e Lugansk. L' Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha espresso profonda preoccupazione per la sorte dei civili, già duramente colpiti dal conflitto, e ha lanciato un appello alla comunità internazionale per un impegno rinnovato a favore della pace.
La fine anticipata della tregua di Pasqua rappresenta un duro colpo per le prospettive di pace. Si teme ora una nuova escalation del conflitto, con conseguenze imprevedibili per la popolazione civile e per la stabilità regionale. L'attenzione degli osservatori internazionali si concentra ora sui prossimi passi di Mosca e Kiev, e sulla possibilità di un ritorno al tavolo negoziale. La comunità internazionale, nel frattempo, continua a sollecitare un cessate il fuoco duraturo e l'avvio di un dialogo costruttivo per una soluzione diplomatica alla crisi.
La situazione rimane estremamente fluida e complessa, richiedendo un monitoraggio costante da parte degli osservatori internazionali e una ferma condanna di ogni atto di violenza contro i civili.
(