**Mattei accusa FdI di sciacallaggio politico sui suoi fratelli scomparsi.**

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Primavalle, la ferita non si rimargina: Giampaolo Mattei chiede la rimozione del murale, la sorella Antonella accusa FdI di strumentalizzazione
La memoria della strage di Primavalle, avvenuta il 16 aprile 1973, continua a dividere la città di Roma e a riaccendere polemiche a distanza di decenni. Quest'anno, in particolare, la questione è tornata prepotentemente alla ribalta a seguito di iniziative commemorative e, soprattutto, per la presenza di un murale dedicato ai fratelli Virgilio e Stefano Mattei, vittime dell'attentato. BR
Giampaolo Mattei, fratello delle vittime, ha espresso pubblicamente il suo sdegno, chiedendo a gran voce la rimozione del murale. La sua motivazione principale risiede nella volontà di evitare strumentalizzazioni politiche e di proteggere la memoria dei suoi fratelli da interpretazioni distorte. "Quel murale" ha dichiarato Giampaolo, "è una ferita aperta, un simbolo di divisione che non ci permette di andare avanti. Chiedo rispetto per il dolore della mia famiglia". BR
Le sue parole hanno trovato eco, seppur critica, nelle dichiarazioni di Antonella Mattei, altra sorella delle vittime, che ha puntato il dito contro Fratelli d'Italia, accusando il partito di utilizzare la tragedia per fini elettorali. “Non permetto a nessuno di usare i miei fratelli morti per fare campagna elettorale”, ha affermato Antonella, “La loro memoria merita rispetto, non strumentalizzazione”. BR
La vicenda solleva interrogativi complessi sulla gestione della memoria storica e sul confine tra commemorazione e strumentalizzazione politica. Il dibattito è aperto e la ferita di Primavalle, a 51 anni dalla strage, sanguina ancora. Resta da vedere se le richieste di Giampaolo Mattei verranno accolte e come evolverà la polemica politica innescata dalle dichiarazioni di Antonella.
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