Iran e Usa: terzo round di colloqui il 26 aprile in Oman

Iran-Usa: Clima Costruttivo a Roma, Prossimo Round in Oman
Si è concluso a Roma il secondo round dei colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti, con una nota di cauto ottimismo da parte della delegazione iraniana.
"Un clima costruttivo", ha affermato un rappresentante della delegazione iraniana al termine dell'incontro, senza però entrare nel dettaglio dei temi discussi. La dichiarazione, rilasciata alla stampa a margine dell'incontro, lascia intendere un'atmosfera di dialogo e di possibile apertura verso un'intesa, seppur le difficoltà rimangano numerose e complesse.
L'incontro, tenutosi in una sede riservata della capitale italiana, si è concentrato presumibilmente sulla ripresa del JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action), l'accordo nucleare del 2015, e sulle sanzioni economiche imposte all'Iran. Fonti diplomatiche suggeriscono che la discussione si sia focalizzata sulla reciproca volontà di disinnescare le tensioni e trovare un percorso per il ripristino dell'accordo, concetto che per ora rimane un obiettivo di lungo termine.
La scelta di Roma come sede dei colloqui non è casuale. L'Italia, da sempre impegnata nella diplomazia internazionale, ha offerto un terreno neutrale e discreto per favorire il dialogo tra le due parti. La discrezione è stata mantenuta rigorosamente durante tutto il processo, con pochissime informazioni trapelate alla stampa prima della dichiarazione ufficiale.
Il terzo round dei colloqui è già programmato per sabato 26 aprile in Oman. Questa scelta geografica potrebbe indicare una maggiore flessibilità e un'intensificazione dei contatti nei prossimi giorni. L'Oman, paese con storiche relazioni sia con gli Stati Uniti sia con l'Iran, potrebbe fungere da ponte per facilitare un avvicinamento tra le due potenze.
Le aspettative rimangono alte, ma realistiche. Il percorso verso una soluzione definitiva è lungo e tortuoso, e richiede pazienza e determinazione da entrambe le parti. La dichiarazione di "clima costruttivo" è un segnale positivo, ma la strada per un accordo definitivo richiede ancora molti passi e molto lavoro diplomatico.
Il mondo osserva con attenzione l'evolversi della situazione, sperando in un esito che possa contribuire alla stabilità regionale e internazionale.
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