Guerra Ucraina: tregua di Putin per Pasqua, ma Kiev segnala attacchi a Kherson

Scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina: 246 liberati per parte, ma la tregua resta fragile
Uno scambio di prigionieri di ampia portata tra Russia e Ucraina ha portato alla liberazione di 246 persone per parte. La notizia, accolta con cauta speranza dalla comunità internazionale, arriva in un contesto di guerra ancora in corso, con l'annuncio da parte di Putin di una tregua di 36 ore per la Pasqua ortodossa, una decisione accolta con scetticismo da Kiev, che ha denunciato nuovi attacchi russi.
L'Unione Europea, pur salutando positivamente lo scambio di prigionieri, ha sottolineato la necessità di azioni concrete da parte di Mosca per raggiungere un cessate il fuoco duraturo. "Questo gesto è un passo positivo, ma non basta. Servono azioni concrete per porre fine alle ostilità e avviare un processo di pace reale", ha dichiarato un portavoce dell'UE. La posizione dell'Unione Europea è chiara: la fine delle violenze e il rispetto del diritto internazionale sono condizioni essenziali per qualsiasi soluzione duratura al conflitto.
Vladimir Putin, nel suo annuncio della tregua, ha affermato che la decisione è motivata dal rispetto delle tradizioni religiose. Tuttavia, l'annuncio è stato accolto con diffidenza da Volodymyr Zelensky, che ha evidenziato la continuazione delle offensive russe, citando in particolare attacchi con droni nella regione di Kherson. "La realtà mostra che la Russia non è interessata a una reale pace," ha dichiarato una fonte governativa ucraina, sottolineando come gli attacchi russi continuino senza sosta. Le Nazioni Unite seguono con attenzione la situazione, lanciando un appello per il rispetto del cessate il fuoco e per la protezione dei civili.
Lo scambio di prigionieri, pur rappresentando un segnale di speranza, non cambia la drammatica situazione sul terreno. La guerra in Ucraina continua a mietere vittime e a provocare una crisi umanitaria di vasta portata. L'incertezza sul futuro rimane alta, mentre il mondo attende con ansia segnali di una effettiva de-escalation e di una seria volontà di pace da parte di tutte le parti coinvolte. La necessità di una soluzione diplomatica resta fondamentale per evitare ulteriori sofferenze e instabilità nella regione. Il futuro, per ora, rimane incerto, con la tregua di Pasqua che appare come un fragile barlume di speranza in un conflitto tutt'altro che concluso.
Si attende di conoscere maggiori dettagli sulle modalità dello scambio e sui profili dei prigionieri rilasciati.
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