Donna, certo, ma bollicine meno scontate, grazie.

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Sesso: Biologia Batte Ambivalenza? Natalia Aspesi Controcorrente
La Corte Suprema di Londra ha recentemente emesso una sentenza che sta facendo discutere: il dato biologico, nello specifico i cromosomi, è criterio unico e definitivo per la determinazione del sesso legale. BRUna decisione che, secondo molti, semplifica eccessivamente la complessa realtà dell'ambivalenza sessuale e delle persone intersessuali.BR
Ma è davvero una soluzione sufficiente? Abbiamo chiesto un parere a Natalia Aspesi, firma storica del giornalismo italiano, nota per la sua schiettezza e il suo spirito critico.BR
"Siamo seri, per favore," esordisce Aspesi con il suo tono inconfondibile. "Tutta questa discussione mi sembra a volte un'operazione di marketing più che un'autentica battaglia per i diritti. Io sono donna, lo sono sempre stata, e non ho bisogno di sentenze o champagne per ricordarmelo. Il corpo parla chiaro, la biologia è un fatto, e voler negare l'evidenza in nome di un'ideologia mi pare francamente ridicolo".BR
L'Aspesi non si dice contraria al riconoscimento dei diritti delle persone transgender e intersessuali, ma mette in guardia contro la deriva di un certo relativismo che, a suo dire, rischia di cancellare le differenze biologiche e sociali tra uomini e donne.BR
"Io credo che la società debba accogliere e tutelare tutti, ma questo non significa che dobbiamo rinnegare la realtà biologica. La maternità è un fatto biologico, non una costruzione sociale. E chi lo nega, nega la realtà".BR
Una posizione netta, quella di Natalia Aspesi, che si discosta dal dibattito mainstream e che, come sempre, fa riflettere. Resta da vedere se la sentenza della Corte Suprema di Londra rappresenterà un passo avanti verso una maggiore chiarezza o se, al contrario, contribuirà ad alimentare ulteriormente la confusione.
Link Utile: Il Sole 24 Ore```
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