Udine: Fuga dal carcere e omicidio della compagna.
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Femminicidio di Udine: La Procura fa chiarezza sui permessi
Udine – La Procura della Repubblica di Udine ha rilasciato una nota ufficiale per ricostruire gli eventi che hanno portato al tragico femminicidio avvenuto in città. Il focus principale è sui permessi di cui godeva l'uomo, poi reo confesso, che era agli arresti domiciliari.
“La Procura aveva approvato la misura degli arresti domiciliari, valutando i rischi e le condizioni”, si legge nella nota. BRProsegue poi: “È importante sottolineare che la concessione dei permessi di uscita è una decisione di esclusiva competenza del Giudice per le Indagini Preliminari (GIP). Permessi che, purtroppo, si sono rivelati fatali”.
La Procura ha evidenziato di aver agito nel rispetto delle normative vigenti, ma non ha potuto impedire la decisione del giudice di concedere permessi all'uomo, decisione che ha reso possibile l'agguato alla sua ex compagna. BRLe indagini, coordinate dalla stessa Procura, proseguono senza sosta per accertare ogni dettaglio e chiarire eventuali responsabilità.
Al momento, l'attenzione è rivolta ad analizzare la documentazione relativa alle richieste e alle concessioni dei permessi, per comprendere appieno le motivazioni che hanno portato il GIP a tale decisione. BRSi cercherà di stabilire se vi fossero elementi che avrebbero potuto far prevedere il tragico epilogo, e se siano state valutate adeguatamente tutte le circostanze del caso.
La comunità udinese è ancora sotto shock per l'accaduto, e si interroga sulla possibilità di migliorare le procedure di valutazione del rischio nei casi di violenza domestica. BRIl femminicidio riapre il dibattito sulla necessità di rafforzare le misure di protezione per le donne che denunciano maltrattamenti.
La Procura, infine, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia della vittima, assicurando il massimo impegno per fare piena luce sulla vicenda e garantire che la giustizia faccia il suo corso.
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