A Terni, dirigente offende arbitra con riferimento a Ilaria Sula

Vergogna a Terni: Dirigente insulta arbitro donna con riferimento a omicidio
Un episodio gravissimo ha macchiato il mondo del calcio dilettantistico a Terni. Durante una partita, un dirigente dello Sporting Terni si è reso protagonista di un'aggressione verbale inaudita nei confronti di una giovane arbitro donna. Le parole utilizzate sono state di una violenza inaudita, arrivando persino a fare riferimento all'omicidio di Ilaria Sula, la giovane uccisa a Roma ma residente a Terni."Eri da ammazzare da piccola", e "Dovresti fare la fine di Ilaria Sula", queste alcune delle frasi pronunciate dal dirigente, secondo quanto riportato dalla stessa arbitro. Un'escalation di insulti che vanno ben oltre la semplice critica sportiva, trasformandosi in una minaccia di morte e in un'offesa alla memoria della vittima di un tragico delitto. L'accaduto ha suscitato sdegno e indignazione nell'opinione pubblica e nel mondo del calcio.La gravità dell'accaduto è evidente. Non si tratta solo di un semplice episodio di aggressività verbale nel contesto di una partita, ma di un atto che dimostra una totale mancanza di rispetto non solo per la figura dell'arbitro, ma soprattutto per la memoria di Ilaria Sula e per la sensibilità delle persone coinvolte. Questo comportamento inaccettabile, oltre a ledere profondamente la dignità della giovane arbitro, rappresenta un'ombra grave sull'intero movimento sportivo ternano.Si auspica una ferma condanna da parte delle autorità sportive e delle istituzioni. È necessario che vengano prese misure severe per contrastare la violenza verbale e le minacce nel mondo dello sport, promuovendo una cultura di rispetto e di educazione civica. Il silenzio non è un'opzione; è fondamentale che venga fatta piena luce sull'accaduto e che vengano prese le dovute sanzioni. La Federazione Italiana Giuoco Calcio e le autorità competenti devono intervenire con decisione per garantire la sicurezza degli arbitri e per promuovere un ambiente sportivo sano e rispettoso. Questo episodio rappresenta un campanello d'allarme, una triste testimonianza di quanto sia necessario lavorare ancora per eradicare la violenza, anche verbale, dal mondo dello sport. La solidarietà va alla giovane arbitro, vittima di questo inqualificabile atto. È fondamentale che episodi simili non restino impuniti.È necessario un intervento immediato e risoluto delle autorità sportive e istituzionali per garantire che simili episodi non si ripetano. La sicurezza e il rispetto di tutti gli operatori sportivi, arbitri inclusi, devono essere priorità assoluta.
La redazione si unisce all'ondata di indignazione e condanna questo grave atto.
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