Raid aereo Usa su Ras Isa: bilancio pesante tra i civili

Attacco a Ras Isa: Washington punta all'economia degli Houthi, ma sale il bilancio delle vittime
Un nuovo attacco aereo statunitense ha colpito il porto petrolifero di Ras Isa, nello Yemen, causando secondo il bilancio fornito dagli Houthi almeno 38 morti e oltre 100 feriti. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha giustificato l'azione affermando che l'obiettivo è quello di indebolire le fonti di finanziamento illecito degli Houthi, tagliando i proventi che alimentano le loro attività considerate terroristiche.
Secondo il comunicato del Centcom, l'operazione è parte di una più ampia strategia mirata a colpire le infrastrutture utilizzate dagli Houthi per generare profitti illegali. L'attacco a Ras Isa, in particolare, sarebbe stato calibrato per minare la capacità degli insorti di finanziare le loro operazioni militari. La dichiarazione sottolinea l'impegno degli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo e la necessità di contrastare le attività destabilizzanti degli Houthi nella regione.
La versione degli Houthi, però, dipinge un quadro ben diverso. I ribelli hanno denunciato un massacro, accusando gli Stati Uniti di aver commesso un crimine di guerra. Il loro comunicato parla di un numero elevato di vittime civili tra i morti e i feriti, contestando duramente la versione fornita dal Centcom. Le affermazioni degli Houthi, non verificabili in modo indipendente al momento, parlano di gravi danni all'infrastruttura portuale e di una situazione di emergenza umanitaria aggravata dall'attacco.
La situazione nello Yemen rimane estremamente complessa e volatile. L'attacco a Ras Isa rischia di inasprire ulteriormente il conflitto, già caratterizzato da una grave crisi umanitaria. Le conseguenze dell'azione statunitense e le eventuali reazioni degli Houthi saranno attentamente monitorate nelle prossime ore. L'incidente solleva inoltre interrogativi sulla proporzionalità dell'azione militare e sul rispetto del diritto internazionale umanitario.
Si attende ora una risposta ufficiale da parte delle Nazioni Unite e della comunità internazionale. La mancanza di accesso indipendente alla zona rende difficile una verifica immediata delle informazioni fornite da entrambe le parti in causa, rendendo ancora più urgente la necessità di un'inchiesta internazionale indipendente e trasparente.
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