Gerusalemme a Pasqua: unione cristiana

Pasqua a Gerusalemme: Un'Oasi di Pace nel Secondo Anno di Guerra
Gerusalemme, 7 Aprile 2023 - Mentre il secondo anno di guerra in Ucraina getta un'ombra cupa sul mondo, a Gerusalemme la Pasqua si celebra con un'intensità particolare, carica di speranza e di un'eco di unità che contrasta nettamente con il conflitto. Migliaia di pellegrini, giunti quest'anno da ogni angolo del globo, soprattutto dall'Est Europa e dall'Etiopia, hanno partecipato alle celebrazioni, dimostrando la forza della fede che supera barriere geografiche e politiche.I Francescani della Custodia di Terra Santa hanno guidato la tradizionale Via Crucis, un momento di profonda spiritualità condiviso da cristiani di diverse confessioni, ortodossi e copti inclusi. La processione, che si snoda lungo le strade della Città Vecchia, ripercorre le ultime ore di Gesù, offrendo una riflessione potente sulla sofferenza e sulla speranza della redenzione. Quest'anno, l'atmosfera era intrisa di una commozione palpabile, accentuata dalla consapevolezza del dolore e della sofferenza che affliggono tante parti del mondo.
"È stato un momento di grande commozione e di profonda speranza," afferma Padre Giovanni, uno dei frati francescani che ha partecipato alla Via Crucis. "Vedere così tante persone unite nella preghiera, provenienti da contesti così diversi, ci ricorda che la fede è un ponte che può unire anche le anime più ferite."
La presenza significativa di pellegrini provenienti dall'Est Europa, in particolare dall'Ucraina e dalla Russia, ha conferito alla celebrazione un significato ancora più pregnante. Molti di loro hanno condiviso storie di sofferenza e di resilienza, trovando conforto e forza nella spiritualità condivisa. La partecipazione di fedeli etiopi ha, a sua volta, arricchito il mosaico di culture e tradizioni, sottolineando l'universalità del messaggio pasquale.
La Pasqua a Gerusalemme, quest'anno, non è stata solo una celebrazione religiosa, ma anche un potente simbolo di speranza e di unità in un mondo lacerato dalla guerra. Un monito a non dimenticare le sofferenze altrui e un invito a coltivare la pace e la comprensione reciproca. L'evento ha rappresentato un significativo momento di riflessione e di condivisione, offrendo un raggio di luce in un contesto globale spesso oscurato dalle tensioni internazionali. La presenza dei pellegrini, nonostante le difficoltà e i pericoli, testimonia la forza inarrestabile della fede e la sua capacità di unire le persone al di là delle divisioni.
(