Ucraina: Trump minaccia ritiro in caso di cattiva condotta da Mosca e Kiev

Cremlino: Fine dell'Intesa sugli Impianti Energetici. Gli USA minacciano di ritirarsi dalla mediazione
Mosca – Il Cremlino ha annunciato la scadenza dell'intesa che prevedeva la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. Questa decisione arriva in un momento di crescente tensione, con gli Stati Uniti che minacciano di ritirarsi dalla mediazione se non si raggiungerà presto un accordo di pace.
"Se non si raggiunge un accordo di pace, interromperemo la nostra mediazione", ha dichiarato il senatore Marco Rubio, segretario di Stato Usa, in una conferenza stampa. Un'affermazione rafforzata dalle parole del presidente Donald Trump che, con una dichiarazione altrettanto netta, ha aggiunto: "Se Kiev e Mosca si comportano male, ce ne andiamo."
La dichiarazione di Trump rappresenta un duro colpo per le speranze di una rapida risoluzione del conflitto. La mediazione statunitense, pur non essendo sempre stata priva di critiche, era considerata un elemento chiave per mantenere aperto un canale di dialogo tra le parti. La sua possibile fine apre scenari incerti e preoccupanti per il futuro dell'Ucraina.
Intanto, un barlume di speranza arriva dalla prospettiva di uno scambio di prigionieri previsto per domani: 500 detenuti dovrebbero essere rilasciati da entrambe le parti, un gesto che, seppur di portata limitata, potrebbe contribuire a creare un clima più favorevole alla negoziazione. Tuttavia, le parole di Rubio e Trump gettano un'ombra pesante su questo spiraglio di ottimismo. La situazione rimane estremamente delicata e l'esito del conflitto rimane incerto.
L'annuncio della scadenza dell'intesa sugli attacchi alle infrastrutture energetiche in Ucraina è un segnale allarmante. La possibilità di un ritiro americano dalla mediazione aggrava ulteriormente la situazione, lasciando spazio a una escalation del conflitto. Gli occhi del mondo sono puntati sulla Russia e sull'Ucraina, in attesa di capire se la volontà di trovare una soluzione pacifica prevarrà sulle tensioni crescenti.
La comunità internazionale segue con apprensione gli sviluppi, sollecitando le parti coinvolte a privilegiare la via del dialogo e della pace. La possibilità di un coinvolgimento militare diretto da parte di altre potenze rimane, per ora, un’ipotesi che, data la gravità della situazione, nessuno esclude del tutto. La giornata di domani, con lo scambio dei prigionieri, potrebbe offrire un’occasione per un riavvicinamento, ma molto dipenderà dalle scelte che Mosca e Kiev prenderanno nelle prossime ore.
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