Netanyahu: L'Iran non otterrà mai l'arma atomica.

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Atteso il secondo round di colloqui tra Teheran e Washington: Netanyahu irremovibile

L'attesa è palpabile per il secondo round di colloqui indiretti tra Iran e Stati Uniti, mesi dopo l'inizio di un delicato processo di disgelo delle relazioni. Sebbene non vi siano ancora date ufficiali confermate, fonti diplomatiche suggeriscono che le discussioni potrebbero riprendere a breve, focalizzandosi sulla ripresa del JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action), l'accordo nucleare del 2015. La strada per un accordo resta tortuosa e irta di ostacoli.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu, da parte sua, ha ribadito con fermezza la sua opposizione ad un qualsiasi accordo che consenta all'Iran di sviluppare armi nucleari. In un discorso tenuto ieri, Netanyahu ha dichiarato senza mezzi termini: "L'Iran non avrà mai l'atomica. Questo è un impegno inequivocabile di Israele, e faremo tutto ciò che è necessario per impedire che ciò accada". Le sue parole rappresentano un monito a Washington, sottolineando la forte preoccupazione di Gerusalemme riguardo alle possibili concessioni che gli Stati Uniti potrebbero fare a Teheran in cambio di una riduzione del programma nucleare iraniano.

Le dichiarazioni di Netanyahu giungono in un momento di crescente tensione regionale. L'aumento delle attività militari iraniane nella regione e il persistente sostegno di Teheran a gruppi proxy alimentano le preoccupazioni internazionali. La riuscita dei colloqui dipende fortemente dalla volontà di entrambe le parti di trovare un terreno comune, un'impresa resa ancora più ardua dalle reciproche diffidenze e dalle posizioni intransigenti.

Gli Stati Uniti, sotto la guida dell'amministrazione Biden, sembrano intenzionati a rientrare pienamente nel JCPOA, ma con l'aggiunta di clausole più stringenti che limitino le ambizioni nucleari iraniane a lungo termine. Tuttavia, la strada è irta di ostacoli, soprattutto alla luce delle richieste di Teheran, che si aspetta la revoca completa delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.

Il futuro del JCPOA, e con esso la stabilità della regione, resta incerto. Il successo dei colloqui dipenderà dalla capacità di Washington e Teheran di superare le profonde divisioni e di trovare un compromesso accettabile per tutte le parti coinvolte. La posta in gioco è alta, e il mondo osserva con attenzione.

(17-04-2025 22:30)