Giorgia Meloni e Trump: impegno NATO al 2% della spesa militare confermato

Meloni e Trump: spiragli di accordo sui dazi, promessa sul 2% della spesa militare
Roma - Un incontro teso ma con possibili aperture positive. Così si può riassumere il colloquio tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e l'ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, incentrato sulle delicate questioni dei dazi e della spesa militare italiana. Secondo fonti vicine a Palazzo Chigi, Meloni avrebbe assicurato a Trump una volontà di dialogo costruttivo per trovare un terreno d'intesa sulle controversie commerciali, aprendo a possibili soluzioni che possano scongiurare ulteriori tensioni.
La premier, nel corso del faccia a faccia con il tycoon americano, avrebbe sottolineato l'impegno del governo italiano a raggiungere l'obiettivo del 2% del PIL destinato alla spesa militare entro il 2028, come previsto dagli accordi NATO. "Annunceremo nei prossimi mesi il percorso preciso per raggiungere il 2%", avrebbe dichiarato Meloni a Trump, secondo indiscrezioni trapelate da fonti anonime ma ritenute attendibili. Questa affermazione assume un significato particolare alla luce delle pressioni internazionali sull'Italia per un maggiore impegno in ambito di difesa.
Trump, noto per la sua politica protezionistica e per le sue richieste di una maggiore condivisione degli oneri della difesa all'interno della NATO, sembra aver accolto con un certo favore le rassicurazioni di Meloni. Sebbene non siano trapelate dichiarazioni ufficiali da parte dell'ex Presidente americano, le fonti parlano di un clima meno teso rispetto alle aspettative iniziali. L'incontro, durato diverse ore, è stato descritto come "fruttuoso" da alcuni partecipanti, seppur senza fornire dettagli specifici sugli accordi raggiunti.
La questione dei dazi, in particolare quelli che avevano interessato alcuni settori produttivi italiani nel passato, rimane un punto cruciale. L'obiettivo dichiarato è quello di trovare una soluzione che soddisfi le esigenze di entrambe le parti, evitando ripercussioni negative sull'economia italiana. La strada per un accordo definitivo è ancora lunga, ma l'apertura al dialogo espressa da Meloni rappresenta un segnale positivo, offrendo la prospettiva di una possibile de-escalation delle tensioni commerciali tra Italia e Stati Uniti.
Nei prossimi giorni ci si attende maggiori dettagli sulle strategie che il governo italiano intende adottare per raggiungere l'obiettivo del 2% di spesa militare e per affrontare la questione dei dazi. L'attenzione dei mercati e dell'opinione pubblica rimane alta, in attesa di sviluppi concreti in questa delicata partita diplomatica e geopolitica.
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