Caos farmaci a Sciacca: primario percorre 180 km per salvare i pazienti

Dramma a Sciacca: il primario di oncologia percorre 180 km per recuperare farmaci salvavita
Un'odissea di tre ore in auto, 180 chilometri percorsi tra Sciacca e Agrigento. Questa la realtà vissuta dal dirigente del reparto di oncologia dell'ospedale di Sciacca, costretto a un viaggio disperato per recuperare farmaci salvavita essenziali per i suoi pazienti. Una situazione drammatica che evidenzia la grave carenza di medicinali nell'ospedale sciacchitano e la precarietà del sistema sanitario in alcune zone della Sicilia.
"Non potevo permettermi di aspettare", ha dichiarato il primario, il cui nome non è stato reso pubblico per motivi di privacy. "Avevo pazienti in attesa di cure urgenti e non potevo restare inermi di fronte a questa mancanza. Ho dovuto prendere una decisione drastica, ma necessaria."
La mancanza di farmaci salvavita nell'ospedale di Sciacca non è un evento isolato. Si tratta di una situazione critica che si ripete con preoccupante frequenza, mettendo a rischio la salute dei pazienti oncologici. L'episodio del viaggio del primario evidenzia la necessità di un intervento urgente da parte delle autorità sanitarie regionali per risolvere le gravi carenze strutturali e organizzative che affliggono l'ospedale di Sciacca.
L'assenza di questi farmaci rappresenta un'emergenza sanitaria inaccettabile, che mette a repentaglio la vita dei pazienti più fragili. La Regione Siciliana deve intervenire con immediatezza per garantire un'adeguata fornitura di medicinali a tutti gli ospedali dell'isola, evitando che si ripetano situazioni di questo genere. È fondamentale assicurare un servizio sanitario efficiente ed equo in tutta la Sicilia, indipendentemente dalla zona geografica.
Il caso di Sciacca non è solo un problema locale, ma un campanello d'allarme per l'intero sistema sanitario regionale. È necessario un'analisi approfondita delle cause di queste carenze e l'implementazione di strategie efficaci per prevenirle e risolverle definitivamente. L'impegno delle istituzioni è fondamentale per garantire il diritto alla salute di tutti i cittadini siciliani.
La vicenda è stata segnalata anche all'assessore regionale alla Salute, che ha promesso un'indagine per accertare le responsabilità e adottare i provvedimenti necessari a evitare che si ripetano episodi simili. Si attende un intervento risolutivo per garantire la continuità assistenziale all'ospedale di Sciacca e migliorare la qualità delle cure oncologiche offerte.
È necessario un cambio di passo, un investimento concreto per garantire un servizio sanitario pubblico all'altezza delle esigenze dei cittadini. Il viaggio disperato del primario di Sciacca deve essere un monito per le istituzioni, un grido d'allarme che non deve cadere nel vuoto.
(