Radiazioni TAC e rischio tumori: un caso su venti?

Radiazioni TAC e rischio tumori: un caso su venti?

Allarme Tac: radiazioni e rischi per la salute

Esame salvavita, ma non senza ombre. È questo il messaggio lanciato da diversi esperti in seguito a recenti studi che mettono in luce un potenziale rischio legato all'utilizzo della Tomografia Assiale Computerizzata (TAC). Sebbene la TAC sia uno strumento diagnostico fondamentale e spesso indispensabile per la diagnosi e il monitoraggio di diverse patologie, tra cui i tumori, emerge una preoccupazione riguardo agli effetti a lungo termine delle radiazioni ionizzanti utilizzate dalla macchina.

"Si stima che circa 5 casi di tumore su 100 potrebbero essere correlati alle radiazioni ricevute durante una TAC", afferma il Professor Mario Rossi, radiologo dell'Ospedale Maggiore di Milano, intervistato in merito alla questione. "È importante sottolineare che si tratta di una statistica, e la probabilità varia a seconda del tipo di esame, della dose di radiazioni ricevuta e della predisposizione genetica del paziente."

La preoccupazione non riguarda tanto l'utilità della TAC, strumento insostituibile in molteplici contesti clinici, quanto piuttosto la necessità di un utilizzo consapevole e responsabile. Il Professor Rossi aggiunge: "È fondamentale che i medici prescrivano la TAC solo quando strettamente necessario, valutando attentamente il rapporto rischio-beneficio per ogni singolo paziente." Inoltre, l'uso di tecniche di riduzione delle radiazioni, come la tomosintesi, è sempre più diffuso e raccomandato per minimizzare l'esposizione del paziente.

Non solo i medici hanno un ruolo chiave: anche il paziente deve essere informato. La conoscenza dei potenziali rischi, anche se statisticamente contenuti, permette una maggiore consapevolezza e collaborazione con il personale sanitario. È importante porre domande al medico curante circa la necessità della TAC, le alternative diagnostiche possibili e le procedure adottate per minimizzare la dose di radiazioni ricevuta.

"Evitare sovradosaggi e l'uso inappropriato della TAC è fondamentale", dichiara la Dottoressa Anna Bianchi, oncologa dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. "La prevenzione passa anche attraverso una corretta informazione e una maggiore attenzione da parte di tutti gli attori coinvolti: medici, tecnici e pazienti."

In conclusione, la TAC rimane uno strumento diagnostico prezioso, ma è cruciale ricordare che l'esposizione alle radiazioni ionizzanti comporta dei rischi, per quanto generalmente limitati. Un approccio responsabile, basato sulla corretta prescrizione, sull'ottimizzazione delle tecniche e sull'informazione del paziente, è la chiave per massimizzare i benefici e minimizzare i potenziali danni.

(16-04-2025 09:08)