La sinistra prova a riunirsi, ma Renzi e Calenda frenano anche sui referendum.

Opposizioni divise: Unione su Gaza e Rai, ma crepe su alleanze e referendum
Ieri, un'inedita unità delle opposizioni ha caratterizzato il dibattito parlamentare su Gaza e sulla Rai. Un fronte comune, almeno in apparenza, che ha visto convergere le forze di Fratelli d'Italia, Lega e Movimento 5 Stelle su punti cruciali delle rispettive mozioni. Tuttavia, l'armonia è apparsa fragile, frantumata dall'assenza di Matteo Renzi e Carlo Calenda, leader di Italia Viva e Azione, che hanno scelto di non partecipare alla riunione unitaria, mostrando così le diverse sensibilità interne al variegato mondo delle opposizioni.
La questione delle alleanze future, infatti, sembra essere il vero nodo gordiano che impedisce una compatta e duratura alleanza. Mentre Forza Italia e Lega sembrano intenzionate a mantenere un'unità di azione, almeno sul piano parlamentare, le posizioni di Italia Viva e Azione appaiono più distanti, rendendo complesso il cammino verso una possibile coalizione più ampia. Le divergenze non si limitano all'ambito politico stretto: anche sull'imminente appuntamento referendario, Renzi e Calenda hanno scelto una linea autonoma, preferendo una posizione di distacco rispetto al fronte comune espresso dalle altre forze.
Questa situazione alimenta le speranze, seppur con cautela, di una possibile ricomposizione della sinistra. L'attuale frammentazione dell'opposizione, infatti, offre uno scenario favorevole a una riunificazione, almeno su alcuni punti chiave del programma. Ma l'esperienza insegna che il percorso sarà lungo e tortuoso, costellato di ostacoli e compromessi difficili da raggiungere. Le forze coinvolte dovranno superare le divergenze interne e trovare un terreno comune, un obiettivo non scontato vista la varietà di posizioni e aspirazioni.
La scelta di Renzi e Calenda di disertare il fronte comune, non solo sui temi di Gaza e Rai, ma anche sui referendum, sottolinea ulteriormente la difficoltà di costruire un'alleanza solida e duratura. L'assenza dei due leader rappresenta un segnale chiaro di una frattura profonda, che rischia di compromettere qualsiasi tentativo di creare un’opposizione veramente coesa e rappresentativa.
In definitiva, l'unità dimostrata ieri dalle opposizioni sul tema di Gaza e Rai è stata solo un'immagine fugace, un'eccezione più che una regola. La strada verso una vera unità resta ancora lunga e impervia, e dipenderà dalla capacità dei leader coinvolti di superare le divergenze e trovare un punto d'incontro, un obiettivo che, al momento, appare ancora lontano.
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