Ecco un possibile titolo alternativo: **Sumy, vittime civili: Washington tace, il Cremlino attacca von der Leyen.**

Ecco un possibile titolo alternativo:

**Sumy, vittime civili: Washington tace, il Cremlino attacca von der Leyen.**

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G7: Tensioni crescenti sul fronte ucraino, Washington si sfila

Borgo Egnazia, Italia - Il vertice del G7 in Puglia si conclude con un quadro di divisioni accentuate riguardo alla gestione del conflitto in Ucraina. L'attenzione si concentra sul rifiuto degli Stati Uniti di sottoscrivere un documento congiunto che condanni esplicitamente l'attacco russo. La decisione americana ha scatenato un'ondata di reazioni contrastanti, alimentando speculazioni sulle reali intenzioni di Washington.

Le motivazioni ufficiali dietro il no americano restano avvolte nel mistero. Fonti diplomatiche suggeriscono divergenze strategiche sulla linea da adottare nei confronti di Mosca, con una preferenza statunitense per un approccio più cauto e incline al dialogo. Altre voci, invece, paventano pressioni interne legate alla complessa situazione politica americana in vista delle elezioni di novembre.

Il Cremlino, dal canto suo, ha immediatamente colto l'occasione per attaccare la responsabile della politica estera dell'Unione Europea, accusandola di alimentare la tensione e di ostacolare ogni possibile spiraglio di dialogo.
La situazione si complica ulteriormente con le dichiarazioni controverse dell'analista Witkoff, il quale ipotizza una possibile intesa sulla cessione di cinque regioni ucraine alla Russia. Un'ipotesi che ha trovato la ferma opposizione del presidente ucraino Zelensky, che ha definito tale scenario "inaccettabile e lesivo della sovranità ucraina".

Ulteriore elemento di discordia è rappresentato dalla mancata condanna da parte degli Stati Uniti della presunta strage di civili avvenuta a Sumy. Il silenzio americano ha suscitato indignazione a livello internazionale, con accuse di "doppio standard" e di scarsa sensibilità verso le vittime del conflitto.
Mosca, dal canto suo, ha rilanciato la polemica chiedendo apertamente le dimissioni della ministra Ue, accusandola di parzialità e di pregiudizio nei confronti della Russia. Il clima al G7 si conferma quindi tutt'altro che disteso, con il rischio di un'ulteriore escalation della tensione nel conflitto ucraino.

Resta da vedere se nei prossimi giorni si apriranno nuovi spiragli di dialogo e se le parti in causa riusciranno a superare le divisioni per trovare una soluzione pacifica alla crisi.

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(16-04-2025 01:00)