Stupro: assoluzione confermata, la donna era ubriaca.

Stupro: assoluzione confermata, la donna era ubriaca.

Bologna: Confermata l'assoluzione per stupro, la vittima era ubriaca

La Corte d'Appello di Bologna ha confermato l'assoluzione per stupro nei confronti di due imputati, uno dei quali era un calciatore del Ravenna all'epoca dei fatti. La sentenza, arrivata dopo otto anni di procedimenti giudiziari, ha suscitato numerose polemiche. La vicenda risale a diversi anni fa, quando una ragazza, all'epoca diciottenne, venne filmata mentre si trovava in stato di ebbrezza. La decisione della Corte d'Appello ha ribadito la tesi della "vittima consenziente", nonostante lo stato di alterazione psicofisica della giovane.

La sentenza, che ha definito la ragazza come "vittima consenziente anche se ubriaca", ha scatenato un acceso dibattito sul concetto di consenso in situazioni di vulnerabilità. Critiche aspre sono giunte da diverse associazioni che si battono contro la violenza di genere, le quali hanno sottolineato l'importanza di una maggiore sensibilità da parte della magistratura riguardo ai casi di violenza sessuale, soprattutto quando le vittime si trovano in condizioni di incapacità di intendere e di volere a causa dell'assunzione di alcol.

Secondo i giudici, nonostante l'evidente stato di ubriachezza della ragazza, il comportamento degli imputati non avrebbe integrato gli estremi dello stupro. Questa interpretazione del consenso ha sollevato interrogativi sulla reale tutela delle donne in situazioni simili, dove la capacità di esprimere un libero consenso può essere compromessa dallo stato di ebbrezza. La difesa degli imputati ha sempre sostenuto l'innocenza dei propri assistiti, evidenziando la mancanza di coercizione e l'assenza di segni di violenza.

La sentenza della Corte d'Appello di Bologna apre un nuovo capitolo nel complesso e spesso controverso dibattito sul consenso informato nelle relazioni sessuali. La vicenda, seguita con attenzione dall'opinione pubblica, solleva interrogativi cruciali sul ruolo del sistema giudiziario nel garantire la protezione delle vittime di violenza sessuale e nell'interpretare correttamente il concetto di consenso in situazioni di vulnerabilità. L'iter giudiziario, durato otto anni, ha lasciato strascichi di amarezza e un senso di frustrazione tra quanti si aspettano una maggiore attenzione e sensibilità da parte delle istituzioni nei casi di violenza di genere. Il caso potrebbe ora giungere in Cassazione.

Per approfondire il tema del consenso informato e la giurisprudenza in materia di violenza sessuale, si consiglia la consultazione di siti web specializzati in diritto e di associazioni che si occupano di violenza di genere. Unione Italiana offre risorse utili in materia. BR E' importante ricordare che la violenza sessuale è un crimine grave e che le vittime hanno diritto a giustizia e protezione.

(16-04-2025 11:16)