Costituzione ungherese: stop a tutti gli eventi LGBTQ+

Costituzione ungherese: stop a tutti gli eventi LGBTQ+

Ungheria nel mirino: Pioggia di critiche e minacce di sanzioni UE per la nuova legge anti-LGBTQ+

L'Ungheria si trova sotto un'intensa pressione internazionale a seguito dell'approvazione di una nuova legge che di fatto vieta tutti gli eventi LGBTQ+.

Da Roma a Madrid, le critiche si moltiplicano, con l'Italia e la Spagna in prima linea nella condanna di questa normativa considerata discriminatoria e lesiva dei diritti fondamentali. La Commissione Europea si prepara a sanzionare Budapest, minacciando l'utilizzo di strumenti legali per contrastare ciò che viene definito un attacco ai principi dell'Unione Europea.

La legge, entrata in vigore di recente, vieta la diffusione di contenuti che ritrae la comunità LGBTQ+ come positiva o normale, colpendo di fatto qualsiasi tipo di evento, manifestazione o iniziativa a sostegno dei diritti LGBTQ+. Questa misura si aggiunge ad altre già contestate a livello europeo, alimentando le tensioni tra Ungheria e istituzioni UE.

Il contesto politico interno ungherese aggiunge ulteriore complessità alla situazione. Nel 2026 si terranno le elezioni parlamentari e i sondaggi indicano un vantaggio per l'opposizione, guidata da Peter Magyar. L'approvazione di questa legge, fortemente criticata anche all'interno del paese, potrebbe essere interpretata come un tentativo del governo di Viktor Orbán di consolidare il proprio elettorato conservatore, anche a costo di un'ulteriore alienazione dall'Unione Europea.

"Questa legge è una vergogna per l'Europa," ha dichiarato , sottolineando la necessità di una risposta decisa da parte dell'UE. Simili dichiarazioni di forte condanna sono arrivate anche dal governo spagnolo, che ha definito la legge ungherese una "grave violazione dei diritti umani".

La Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l'Ungheria, avviando un percorso che potrebbe portare a sanzioni finanziarie significative. L'esecutivo comunitario ha ribadito il proprio impegno nella difesa dei diritti LGBTQ+ e nella lotta contro ogni forma di discriminazione.

La situazione rimane tesa e incerta. L'Ungheria, con la sua posizione all'interno dell'Unione Europea, continua a rappresentare un banco di prova per i valori e i principi fondamentali su cui si fonda l'Unione stessa. Il futuro politico del paese e il suo rapporto con Bruxelles saranno determinati, in parte, dalla risposta alla nuova legge anti-LGBTQ+ e dalle conseguenti sanzioni che potrebbero essere applicate.

Il dibattito internazionale è acceso e le prossime settimane saranno cruciali per capire come si evolverà la situazione. L'ombra delle sanzioni incombe su Budapest, mentre il governo ungherese deve confrontarsi con la crescente pressione interna ed esterna, in un anno elettorale che si preannuncia decisivo.

(15-04-2025 03:59)