Trump blocca 2,2 miliardi di finanziamenti ad Harvard dopo il rifiuto di pressioni.

Harvard resiste a Trump: no ai tagli di fondi e al ridimensionamento del potere studentesco
L'amministrazione Trump ha sferrato un attacco frontale contro Harvard, tentando di ridurre l'influenza degli studenti nella gestione universitaria e minacciando di congelare i finanziamenti federali. La mossa, che ha suscitato forti proteste da parte dell'ateneo e di numerose organizzazioni studentesche, segue una richiesta di informazioni dettagliate su studenti stranieri accusati di violazioni, un'iniziativa interpretata da molti come un tentativo di limitare l'accesso all'istruzione superiore per studenti internazionali.
Secondo indiscrezioni riportate da diverse testate giornalistiche, tra cui il New York Times e il Washington Post, l'amministrazione aveva richiesto ad Harvard di fornire un elenco dettagliato di studenti stranieri accusati di violazioni, anche minori. Questa richiesta, unita alla pressione per ridurre il potere decisionale degli studenti nelle questioni universitarie, è stata vista come un attacco diretto all'autonomia accademica e alla diversità di Harvard. La risposta dell'università è stata netta: un secco "no" alle pressioni dell'ex Presidente.
La conseguenza più grave è stata la congelazione di 2,2 miliardi di dollari in sovvenzioni federali destinate ad Harvard. Questa decisione, senza precedenti nella storia recente degli Stati Uniti, rappresenta un duro colpo per l'ateneo e mette in discussione il ruolo del governo federale nel finanziamento dell'istruzione superiore. La battaglia legale tra Harvard e l'amministrazione Trump è solo all'inizio, e si preannuncia una lunga e complessa contesa.
Molti analisti prevedono che questa controversia avrà un impatto significativo sul panorama dell'istruzione superiore negli Stati Uniti. La decisione di Trump di congelare i fondi potrebbe infatti aprire la strada ad altre azioni simili contro altre università, creando un clima di incertezza e limitando la libertà accademica. La vicenda solleva interrogativi cruciali sul ruolo del governo nel finanziamento dell'istruzione e sulla protezione dell'autonomia universitaria. La comunità accademica internazionale osserva con apprensione gli sviluppi, temendo un pericoloso precedente.
Il presidente di Harvard, Lawrence Bacow, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale condannando la decisione dell'amministrazione e ribadendo l'impegno dell'università nel garantire l'accesso all'istruzione superiore per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro nazionalità. La battaglia per la difesa dell'autonomia accademica e della libertà di ricerca è appena iniziata.
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