Budapest: via libera a emendamenti costituzionali contro le persone LGBTQ+

Budapest: via libera a emendamenti costituzionali contro le persone LGBTQ+

Ungheria: Legge anti-LGBTQ+, nel mirino il Pride e i diritti dei bambini

Il Parlamento ungherese ha approvato una modifica costituzionale che introduce divieti mirati alla comunità LGBTQ+, suscitando forti proteste a livello internazionale. Al centro della riforma, presentata come una misura a tutela dei “diritti dei bambini”, vi è l'inserimento di un emendamento che, di fatto, criminalizza la promozione dell'identità LGBTQ+ tra i minori.

La nuova legge, oltre a vietare eventi come i Pride, prevede l'utilizzo di sistemi di identificazione facciale per perseguire e multare i partecipanti a manifestazioni ritenute “contrarie ai valori familiari tradizionali”. Si tratta di una misura particolarmente preoccupante, che in molti temono possa essere utilizzata per reprimere la libertà di espressione e di assemblea.

"Questa legge rappresenta un attacco frontale ai diritti umani fondamentali," dichiara Peter Virag, attivista per i diritti LGBTQ+ in Ungheria, raggiunto telefonicamente. "Non si tratta di proteggere i bambini, ma di demonizzare la comunità LGBTQ+ e limitare la libertà di tutti."

I sostenitori della legge, invece, la difendono come una misura necessaria per proteggere i minori dall'influenza ritenuta dannosa di messaggi LGBTQ+. Questa narrativa, però, è stata ampiamente criticata da organizzazioni internazionali per i diritti umani, che denunciano l'utilizzo strumentale della "protezione dei bambini" per giustificare una legislazione discriminatoria e repressiva.

La preoccupazione maggiore riguarda l'utilizzo dell'identificazione facciale, strumento che solleva serie questioni relative alla privacy e al controllo sociale. L'opposizione e le organizzazioni per i diritti civili denunciano il rischio di un'escalation repressiva, con un'ulteriore limitazione delle libertà fondamentali.

L'approvazione di questa modifica costituzionale in Ungheria rappresenta un passo indietro significativo per i diritti LGBTQ+ nel paese e in Europa. La comunità internazionale è chiamata a reagire con fermezza, contrastando questa deriva autoritaria che colpisce la libertà di espressione e di manifestazione, e promuovendo il rispetto dei diritti umani fondamentali per tutte le persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale o identità di genere. La situazione richiede un'attenzione costante e la mobilitazione di tutte le forze democratiche per contrastare questo pericoloso precedente.

Per approfondire:
Human Rights Watch
Amnesty International

(14-04-2025 17:46)