Globalizzazione: Wescott difende i vantaggi, attacca le tariffe.

Allarme recessione: l'ex consigliere di Clinton prevede un rischio del 50-60% per gli USA
L'ombra di una recessione globale si allunga sull'economia mondiale. A lanciare un allarme preoccupante è Robert Wescott, economista che ha ricoperto un ruolo chiave nel negoziato per l'ingresso della Cina nell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) durante l'amministrazione Clinton. Secondo Wescott, le probabilità di una recessione negli Stati Uniti si aggirano tra il 50% e il 60%.
In un'intervista rilasciata recentemente, Wescott ha dipinto uno scenario tutt'altro che roseo, affermando che “Le chance di recessione in America sono del 50-60%. L’Europa seguirà”. L'esperto ha sottolineato la fragilità dell'economia americana, evidenziando i rischi derivanti dall'inflazione persistente e dalle politiche monetarie restrittive adottate dalla Federal Reserve per contrastarla. La preoccupazione per gli Stati Uniti si estende all'Europa, che secondo Wescott, inevitabilmente subirebbe le conseguenze di una recessione americana.
Wescott, figura di spicco nel dibattito economico internazionale, ha anche espresso forti critiche alle politiche protezionistiche e alle tariffe commerciali, definendole "un danno sistemico". Ha difeso a spada tratta la globalizzazione, sostenendo che "La globalizzazione ha portato vantaggi a tutti". Secondo l'economista, le politiche isolazioniste, invece di proteggere le economie nazionali, rischierebbero di aggravare la situazione, innescando una spirale recessiva globale.
Le parole di Wescott suonano come un campanello d'allarme per i mercati finanziari e per i governi di tutto il mondo. La previsione di una recessione così probabile negli USA, unita alla prospettiva di un contagio in Europa, sollevano interrogativi importanti sulle strategie economiche da adottare per mitigare i potenziali impatti negativi. L'attenzione ora si concentra sulle decisioni politiche che verranno prese nei prossimi mesi, cruciali per evitare un'eventuale crisi economica di portata globale. La sfida è quella di trovare un equilibrio tra la lotta all'inflazione e la necessità di sostenere la crescita economica, evitando politiche che potrebbero peggiorare ulteriormente la situazione.
La situazione richiede un'attenta analisi e una risposta coordinata a livello internazionale. La comunità internazionale dovrà affrontare questa sfida con il supporto di istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale, promuovendo politiche economiche sostenibili e collaborando per mitigare gli effetti di una possibile recessione globale.
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