Gaza: Morire di malattia, un destino segnato.

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Gaza, un inferno senza fine: la testimonianza di Rita Baroud dall'ospedale Al-Ahli
"Ammalarsi qui è una condanna a morte". Queste le parole, cariche di disperazione, che la giornalista Rita Baroud ci ha affidato in una drammatica testimonianza da Gaza, a seguito del bombardamento che ha colpito l'ospedale Al-Ahli Arab, lo scorso ottobre.
La situazione, già precaria, è precipitata. Il sistema sanitario è al collasso. I pochi ospedali rimasti attivi sono sovraffollati, mancano medicinali, attrezzature e personale medico. UNICEF riporta dati allarmanti sulla difficoltà di accesso all'acqua potabile e sul rischio di epidemie.
Rita Baroud, che si trova a Gaza per documentare la situazione umanitaria, descrive scene di indicibile sofferenza. "Ho visto bambini morire per mancanza di cure", racconta con la voce rotta dall'emozione. "Madri disperate che non sanno come sfamare i propri figli. La paura è palpabile, costante".
L'attacco all'ospedale Al-Ahli ha rappresentato un punto di non ritorno. "Un atto barbaro che ha distrutto un luogo di cura e speranza", afferma Rita. "Ora è ancora più difficile assistere i feriti e i malati".
La testimonianza di Rita Baroud è un grido d'allarme. "Il mondo non può restare in silenzio di fronte a questa tragedia", implora la giornalista. "È necessario un intervento immediato per fermare questa spirale di violenza e per garantire l'accesso alle cure mediche a chi ne ha bisogno". La comunità internazionale deve agire subito per alleviare le sofferenze della popolazione civile di Gaza. WHO fornisce assistenza medica ma le difficoltà sono enormi.
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