Aggressione russa in Ucraina: Tajani condanna l'attacco a Sumy

Massacro a Sumy: 34 vittime nell'attacco russo. Zelensky sfida Trump: "Venga a vedere la devastazione"
La comunità internazionale condanna con forza l'attacco missilistico russo che ha colpito la città nordorientale di Sumy, provocando almeno 34 vittime civili. L'orrore della guerra in Ucraina si abbatte nuovamente su una popolazione inerme, lasciando dietro di sé una scia di distruzione e dolore. Il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, visibilmente commosso, ha rivolto un appello diretto all'ex Presidente americano Donald Trump, invitandolo a visitare Sumy per constatare di persona l'entità della devastazione causata dall'aggressione russa.
"Chiedo a Trump di venire a Sumy, di vedere con i suoi occhi cosa significa questa guerra, questa barbarie", ha dichiarato Zelensky in un'intervista televisiva. "Solo così potrà comprendere la gravità della situazione e la necessità di una ferma condanna internazionale dell'aggressione russa." Le parole di Zelensky risuonano come un grido di dolore, ma anche come un'accusa diretta a coloro che, secondo lui, minimizzano la gravità del conflitto o addirittura appoggiano il regime di Putin.
Anche il Ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha espresso la sua ferma condanna, sottolineando la natura aggressiva dell'attacco: "La Russia non invade per errore, è un'aggressione deliberata e inaccettabile", ha affermato Tajani durante una conferenza stampa a Roma. Il Ministro ha ribadito il pieno sostegno dell'Italia al popolo ucraino e all'impegno dell'Unione Europea per porre fine alle ostilità. Le dichiarazioni di Tajani si inseriscono nel coro di condanna internazionale che si leva contro Mosca, con diverse nazioni che hanno già annunciato nuove sanzioni e aiuti all'Ucraina.
La tragedia di Sumy rappresenta l'ennesimo episodio di violenza in un conflitto che dura ormai da oltre un anno. Le immagini provenienti dalla città mostrano un quadro desolante: edifici distrutti, strade devastate e civili in stato di shock. L'Onu ha espresso profonda preoccupazione per la sicurezza dei civili e ha lanciato un appello alle parti in conflitto affinché rispettino il diritto umanitario internazionale. L'ONU continua a lavorare per la mediazione e per la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto, ma la strada verso la pace appare ancora lunga e tortuosa.
La comunità internazionale è chiamata a reagire con fermezza a questa nuova escalation del conflitto. L'impunità non può essere concessa. La ricostruzione di Sumy e la giustizia per le vittime saranno fondamentali per riportare un barlume di speranza in una regione martoriata dalla guerra. Il ricordo delle vittime di Sumy deve essere un monito per impedire che simili tragedie si ripetano.
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