Sumy sotto attacco russo: almeno venti morti (Kiev)
Sindaco accusa: "Attacco russo a Sumy, civili colpiti" - Kiev parla di venti morti
Tragedia a Sumy, in Ucraina. Un attacco, secondo le autorità locali, di forze russe ha colpito la popolazione civile, causando un bilancio di vittime che si fa sempre più pesante. Il sindaco di Sumy ha rilasciato una dichiarazione ufficiale, accusando direttamente la Russia di aver preso di mira la popolazione inerme. "L'orrore si è abbattuto sulla nostra città", ha dichiarato il sindaco, "il nemico ha colpito senza pietà, seminando morte e distruzione tra i nostri cittadini."
La notizia è stata confermata anche da fonti governative di Kiev. Il Ministero della Difesa ucraino ha riferito di almeno venti morti a seguito dell'attacco. Il numero delle vittime potrebbe tuttavia aumentare, considerato che le operazioni di soccorso sono ancora in corso e che molti feriti sono in gravi condizioni. "Stiamo lavorando senza sosta per prestare assistenza ai feriti e recuperare i corpi delle vittime", ha affermato un portavoce del ministero, aggiungendo che "questo atto di barbarie non rimarrà impunito."
Al momento non ci sono ancora dettagli ufficiali sulla tipologia di armi utilizzate nell'attacco. Le immagini diffuse sui social media mostrano scene strazianti: edifici distrutti, ambulanze in azione e una città immersa nel caos. Testimonianze raccolte sul posto parlano di esplosioni improvvise e di una pioggia di proiettili che si è abbattuta sulla città. La situazione resta drammatica e le autorità ucraine chiedono alla comunità internazionale di condannare fermamente l'attacco e di intensificare gli aiuti umanitari.
L'ambasciatore ucraino presso le Nazioni Unite ha già richiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza per discutere della grave situazione a Sumy. La comunità internazionale segue con apprensione gli sviluppi, chiedendo l'immediato cessate il fuoco e la fine delle ostilità.
La guerra in Ucraina continua a mietere vittime innocenti. L'attacco di Sumy rappresenta un'ulteriore dimostrazione della brutalità del conflitto e della necessità di una soluzione pacifica e duratura.
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