Ruspa sulla tomba del partigiano: Anpi contro il sindaco

Ruspa sulla tomba del partigiano: Anpi contro il sindaco

Val Cichero: Ruspa sulla tomba del partigiano, polemiche infuocate

Val Cichero, entroterra genovese, è teatro di una polemica accesa che ha scosso la comunità locale. La rimozione, avvenuta con mezzi meccanici, della tomba di un partigiano ha scatenato l'ira dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) e acceso un dibattito sulla memoria storica e il rispetto dovuto ai caduti per la liberazione di Genova.

La decisione, presa dal sindaco di centrodestra Carla Casella, ha suscitato forti reazioni. Secondo quanto riportato da diversi testimoni, la tomba è stata letteralmente rasa al suolo da una ruspa, suscitando indignazione e sconcerto. L'ANPI ha definito l'accaduto uno "sfregio alla memoria", sottolineando il valore simbolico del luogo e la gravità del gesto nei confronti di chi ha combattuto per la libertà del paese. Il sindaco, contattata per un commento, non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali dettagliate, ma fonti interne al comune hanno fatto trapelare che l'intervento si sarebbe reso necessario per motivi di sicurezza o per questioni relative alla manutenzione del cimitero.

Ma questa giustificazione non basta a placare le proteste. L'episodio ha riaperto il doloroso dibattito sul trattamento riservato alla memoria della Resistenza, in un momento storico in cui la strumentalizzazione della storia rischia di oscurare i sacrifici di chi ha lottato per la democrazia. La vicenda ha assunto una risonanza nazionale, con diverse associazioni e personalità politiche che si sono espresse condannando l'accaduto.

La comunità di Val Cichero è divisa. Mentre una parte della popolazione manifesta solidarietà all'ANPI e condanna l'azione del sindaco, un'altra parte sembra più incline a sostenere la versione ufficiale dell'amministrazione comunale. L'incertezza e la mancanza di trasparenza alimentano ulteriormente le tensioni. L'auspicio è che si faccia chiarezza al più presto, perché la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la liberazione della città non possa essere cancellata con un gesto così brutale e discutibile.

La vicenda di Val Cichero solleva interrogativi cruciali sul rispetto della memoria storica e sul ruolo delle istituzioni locali nella tutela dei luoghi simbolo della lotta di liberazione. L’accaduto richiama l'attenzione sulla necessità di un confronto civile e rispettoso, al fine di garantire che la storia venga ricordata e valorizzata correttamente, evitando strumentalizzazioni e gesti di intolleranza.

Si attende ora l'intervento delle autorità competenti per fare luce sulla vicenda e stabilire eventuali responsabilità. La questione, al di là delle spiegazioni fornite dal comune, mette in discussione il rispetto dovuto ai simboli della memoria nazionale e al valore della Resistenza Italiana. Resta l'amarezza per un gesto che ha profondamente ferito la sensibilità di molti.

(13-04-2025 16:05)