Cina: sconti sui dazi per l'elettronica, ma Trump chiede di più

Pechino spinge per la fine delle tariffe con gli USA: un appello a Biden, ma gli Stati Uniti restano vigili
Pechino ha lanciato un appello agli Stati Uniti chiedendo l’eliminazione di tutte le tariffe reciproche e l'apertura di un negoziato commerciale. Questa mossa, arrivata in un momento di crescente tensione tra le due superpotenze, rappresenta un cambio di passo significativo, seppur accompagnato da un certo scetticismo da parte di Washington. Il finanziere Bill Ackman ha, contemporaneamente, suggerito una “pausa” nelle tensioni commerciali, evidenziando la necessità di una de-escalation. Tuttavia, il segretario al Commercio degli Stati Uniti, Gina Raimondo, ha mantenuto un tono più duro, affermando che smartphone e chip saranno colpiti da nuove restrizioni commerciali entro due mesi."Le esenzioni sulle apparecchiature elettroniche rappresentano un piccolo passo, ma è necessario un passo molto più grande", ha dichiarato un portavoce del ministero del commercio cinese, facendo eco al sentimento di molti osservatori che ritengono l'offerta di Pechino insufficiente. La dichiarazione sottolinea la necessità di una risoluzione completa della controversia commerciale, non solo di sgravi parziali.
La richiesta di Pechino arriva in un contesto di crescente competizione tra Cina e Stati Uniti su diversi fronti, dalla tecnologia all'influenza geopolitica. L'amministrazione Biden ha mantenuto una linea dura nei confronti di Pechino, imponendo restrizioni all'accesso a tecnologie chiave e rafforzando le alleanze con i partner internazionali per contrastare l'influenza cinese.
Le dichiarazioni di Raimondo, che prevedono l'impatto delle nuove restrizioni su settori strategici come quello degli smartphone e dei semiconduttori entro breve termine, dimostrano la determinazione degli Stati Uniti a mantenere una posizione forte nella negoziazione. Questo potrebbe suggerire una strategia di "pressione massima" per ottenere concessioni significative da parte di Pechino. L'auspicio di Ackman per una pausa, pur apprezzabile, sembra al momento un'ipotesi lontana dalla realtà, considerato il clima di diffidenza reciproca.
Il futuro delle relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti resta incerto. La proposta di Pechino rappresenta un’opportunità per disinnescare le tensioni, ma la risposta di Washington sarà decisiva per determinare se si riuscirà a raggiungere una soluzione duratura o se si assisterà a un ulteriore inasprimento delle dispute commerciali. L'auspicio generale è che prevalga il dialogo e la ricerca di un accordo reciprocamente vantaggioso, evitando una escalation che danneggerebbe entrambe le economie.
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