Lo Stato di diritto resiste, secondo Amoroso

Lo Stato di diritto resiste, secondo Amoroso

La tragedia dei suicidi in carcere: il grido d'allarme del Presidente Amoroso

Il Presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Amato, ha definito "una tragedia" l'aumento dei suicidi nelle carceri italiane, sollevando un'allarmante questione sulla situazione del sistema penitenziario nazionale. Le sue parole, pronunciate durante un'intervista rilasciata in occasione di un importante convegno sul tema della giustizia, hanno scosso l'opinione pubblica e acceso il dibattito sulle condizioni di detenzione nel nostro Paese.

"Non possiamo restare indifferenti di fronte a questa drammatica realtà", ha dichiarato Amato, sottolineando la necessità di un'azione immediata e incisiva per affrontare le cause profonde di questo fenomeno. Le cifre, purtroppo, parlano chiaro: un numero crescente di detenuti si toglie la vita tra le mura delle prigioni italiane, indicando una situazione di profondo malessere e disagio.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, interpellato in merito alle dichiarazioni di Amato, ha risposto con cautela, ma ha ribadito l'impegno del Governo ad affrontare la problematica. Nordio ha sottolineato l'importanza di investire in risorse umane e infrastrutture adeguate per garantire un'assistenza sanitaria e psicologica più efficace ai detenuti.

Di diverso avviso il Guardasigilli, Marta Cartabia, che in una nota ha dichiarato: "La situazione è complessa, ma lo Stato di diritto rimane saldo. È necessario lavorare in modo coordinato tra istituzioni, per garantire che il sistema penitenziario sia in grado di proteggere non solo la sicurezza pubblica ma anche la dignità di ogni persona privata della libertà."

La questione sollevata da Amato apre un dibattito cruciale sulla necessità di una riforma del sistema penitenziario italiano, che vada oltre le misure emergenziali e affronti in modo strutturale le cause alla base del disagio dei detenuti. Tra queste, si segnalano le condizioni di sovraffollamento, la mancanza di personale adeguatamente formato, e la difficoltà di accesso a percorsi di reinserimento sociale.

L'opinione pubblica attende ora risposte concrete e soluzioni efficaci per contrastare questa "tragedia", come l'ha definita il Presidente Amato, e per garantire il rispetto dei diritti fondamentali anche per coloro che si trovano privati della libertà.

Si auspica un'azione congiunta da parte delle istituzioni, delle organizzazioni non governative e della società civile per promuovere una cultura della giustizia più attenta alla dignità umana e alla prevenzione del suicidio.

(11-04-2025 13:44)